In soccorso dell'imbarcazione ne sono arrivate altre tre che hanno aperto il fuoco contro gli assalitori, affondando le loro barche e arrestandone 32. Secondo i media tra i miliziani c'erano degli "stranieri che potrebbero essere membri dello Stato islamico". Cinque soldati egiziani uccisi nel Sinai
Una vedetta della Marina militare egiziana, che navigava 40 miglia al largo del porto di Damietta, nel Mediterraneo, è stata attaccata da uomini armati a bordo di tre imbarcazioni. Gli assalitori hanno subito aperto il fuoco, uccidendo 4 ufficiali e 13 marinai di leva e causando l’incendio dell’imbarcazione. In aiuto della vedetta sono arrivate altre imbarcazioni delle forze marittime egiziane che hanno risposto al fuoco e fatto affondare le tre navi con a bordo gli uomini armati. Gli ufficiali riportano che “sono stati arrestati 32 assalitori“. Il sito del quotidiano Al Ahram specifica che si tratta del primo attacco contro la marina egiziana.
La motovedetta stava effettuando un pattugliamento di routine, quando è stata attaccata in mare aperto da uomini armati. Ne è scaturito uno scontro a fuoco, che ha reso necessario l’intervento dell’aviazione. Le forze marittime e quelle dell’aviazione hanno quindi affondato le tre imbarcazioni e arrestato 32 assalitori. Altri sarebbero caduti in mare e altre motovedette starebbero cercando i corpi. Secondo Al Ahram online, si tratta del primo attacco contro la Marina egiziana. Anche se al momento non è chiara la natura dell’attacco in un tratto di mare affollato di trafficanti, alcuni osservatori fanno notare che potrebbe trattarsi di un salto di qualità del terrorismo, passato dalla terra al mare.
Media: “Tra gli assalitori membri dell’Isis”
Le forze armate e dell’ordine egiziane sono nel mirino dei terroristi, con un crescendo di attentati soprattutto dalla deposizione dell’ex presidente Mohammed Morsi nell’estate del 2013. Il più grave lo scorso 24 ottobre, quando almeno 30 militari sono rimasti uccisi in una serie di attacchi nel nord del Sinai, dove è attivo il gruppo jihadista Ansar Beit al Maqdis, che ha recentemente aderito alla causa dell’Isis. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha ribadito in quell’occasione di voler usare il pugno di ferro per sconfiggere il terrorismo che minaccia l’unità dell’Egitto, ma anche tutta la regione dal Medio Oriente al Mediterraneo, Europa compresa. Tra gli assalitori c’erano degli “stranieri che potrebbero essere membri dello Stato islamico”. Lo riferisce il quotidiano El Masri el Youm, citando una fonte militare di alto rango. Secondo la stessa fonte, gli assalitori hanno tentato di rapire i soldati a bordo. Secondo l’esercito 8 marinai risultano dispersi in mare, altri 5 sono rimasti feriti.
Cinque soldati egiziani uccisi nel Sinai
Almeno 5 militari egiziani sono morti in due diversi attacchi nel nord del Sinai. Tre militari dell’esercito sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco in un agguato al minibus sul quale viaggiavano a Sheikh Zweid. Due soldati di leva della polizia sono invece stati uccisi nel villaggio di Yamit vicino a Rafah. Lo riferiscono fonti militari, citate da Al Ahram.