“Il 5 dicembre è un venerdì poi sabato, domenica e lunedì 8 dicembre che è festivo… Il ponte è servito #Coincidence“. Il tweet di Ernesto Carbone, responsabile Pubblica amministrazione del Pd, scatena le polemiche in rete e lo scontro con i sindacati. Oggetto delle critiche la scelta della Cgil di proclamare lo sciopero generale il primo venerdì del mese prossimo: una data che potrebbe così assicurare quattro giorni di astensione dal lavoro, visto che l’8 dicembre è la festa dell’Immacolata, considerato giorno festivo. Il botta e risposta va in scena sul sito di microblogging. “I lavoratori quando scioperano perdono una giornata di paga”, scrive la Cgil sul suo profilo e lanciando l’hashtag #pontemagari aggiunge: “Lavoratori, pensionati, disoccupati, precari sono in forti difficoltà economiche e di prospettive. Per questo scioperano”.

Il direttivo dell’organizzazione guidata da Susanna Camusso ha deciso 8 ore di sciopero generale per il 5 dicembre con manifestazioni a livello territoriale contro la legge di Stabilità e il Jobs Act, invitando anche Cisl e Uil a convergere sulla scelta di mobilitazione. A queste si aggiungono altre quattro ore di mobilitazione e di lotta da decidere nei territori. Ma lo sciopero del 5 non è sinonimo di stop per quattro giorni, perché sabato 6 si torna al lavoro, spiega segretario confederale della Cgil Danilo Barbi che chiarisce come l’attacco denoti “una certa ignoranza dei fatti”. “La scelta del 5 dicembre – precisa – è dovuta al fatto che abbiamo voluto convergere con lo sciopero dei sindacati della scuola già proclamato per il 5. Informo anche che il mondo del lavoro strutturato, dai pubblici ai privati, il sabato ormai lavora”. 

Nessuna conferma sulla partecipazione degli altri sindacati. Per il segretario della Uil Carmelo Barbagallo, designato come successore di Luigi Angeletti, “se il 17 ci dicono che ci sarà il rinnovo del contratto del pubblico impiego cambia tutto, aspettiamo e vediamo: non mi bagno mai prima che piova”.

video di Manolo Lanaro

Landini: “Sciopero ponte? Mi fa ridere” – A smontare l’intenzione di uno “sciopero-ponte”, e quindi le critiche che arrivano dal Partito democratico, è il segretario della Fiom Maurizio Landini: “Sciopero ponte? La cosa mi fa solo ridere – dice all’Adnkronos -. Basta guardare le piazze, sono strapiene. Senza considerare che uno sciopero costa molto ad un lavoratore. E’ una vera sciocchezza dire questo”. Landini, poi, ricordando la posizione del leader Cisl, Anna Maria Furlan, che ha di fatto declinato l’invito, sottolinea l’importanza della partecipazione. 

“Chiunque ha buone orecchie per intendere e capisce che in piazza e a scioperare non dovrà essere solo la Cgil, e che bisogna esserci”. E chiarisce come per la Cisl “l’oggetto del confronto con il governo resta, oltre alla riforma della pubblica amministrazione, il rinnovo del contratto per tutti i dipendenti pubblici. Lo sciopero – ha proseguito Landini – bisogna farlo quando il momento è buono: e ora è il momento per cercare di far cambiare idea al governo. La vera notizia invece è che il 5 dicembre la maggioranza dei lavoratori, nelle 100 piazze delle manifestazioni territoriali, dirà di non essere d’accordo con le politiche del governo Renzi“. Poi ribadisce: “Uno sciopero costa e immaginarsi addirittura un ponte è ridicolo”. Piuttosto “la cosa che tutti temono è che la Cgil riesce a rappresentare un punto di vista diverso e lo offre a tutti, compresa la Cisl e la Uil, che dimostra come il sindacato non vuole dividere ma unire”, conclude.

Anche Massimo Gibelli, che si occupa della comunicazione della Cgil, su Huffingtonpost si schiera a favore della mobilitazione, sottolineando il costo che comporta per i lavoratori: “Non poca cosa visti i loro magri salari. I lavoratori italiani sciopereranno il primo venerdì di dicembre non certo per andare in vacanza, come raccontano i professionisti e i polemisti della politica, quelli che non sanno le regole e che spesso non hanno mai lavorato; quelli che neppure conoscono i sacrifici che un lavoratore deve compiere quando decide di scioperare e rinunciare alla paga di un’intera giornata. Quegli stessi che pensano ai lavoratori, come fancazzisti, assenteisti, bestie da soma alla ricerca di un ponte per spendere i propri guadagni in un resort o in un viaggio all’estero (perché è questo quello che loro farebbero)”.

In difesa della manifestazione e a conferma delle dichiarazioni di Landini interviene anche il deputato di Sel ed ex sindacalista della Fiom, Giorgio Airaudo. “I parlamentari che fanno la corsa per prendere la diaria”, dice, dovrebbero sapere che “gli scioperi costano ai lavoratori. Ci sono lavoratori, come i metalmeccanici, hanno già sulle spalle 24 giorni di sciopero”, ricorda Airaudo. Intanto sono già previsti almeno 50 pullman di operai che venerdì 14 novembre partiranno dal Piemonte per partecipare a Milano alla manifestazione della Fiom per lo sciopero generale dei metalmeccanici. “La mobilitazione – dicono Federico Bellono e Vittorio De Martino, rispettivamente segretario torinese e regionale della Fiom – non solo continua ma cresce di intensità: è la premessa migliore per lo sciopero generale di tutta la Cgil del 5 dicembre”.

La polemica su Twitter – Gli utenti criticano il fatto che, cadendo la festività dell’8 dicembre di lunedì, lo sciopero interromperebbe le attività e i servizi per troppi giorni consecutivi. Su Twitter molti utenti sono intervenuti in merito con gli hastag #AltrochePonte, #immacolata, #cgil, #pontelungo e #sciopero

Cgil invita Cisl e Uil ad aderire – “La proposta che facciamo al direttivo parte dalla valutazione della grande mobilitazione del 25 ottobre e da quella dell’8 novembre (unitaria del pubblico impiego, ndr), dalle richieste venute da quelle piazze, dalla volontà che abbiamo di salvaguardare tutti i punti di iniziativa unitaria”, a partire dallo sciopero deciso per la scuola, ha detto Camusso prima dell’approvazione dello sciopero. “La proposta che facciamo a Cisl e Uil – ha proseguito – è di convergere tutti su quella data. Credo sia interesse e responsabilità di tutti ascoltare le piazze e le iniziative che ci sono”.

La leader della Cgil ha apprezzato la convocazione dell’esecutivo per la Pubblica amministrazione il 17 novembre ma si dice dubbiosa che il governo abbia intenzione di cambiare radicalmente la legge di stabilità. ”Siamo sempre pronti – sottolinea – a farci stupire da effetti speciali ma dubito che il governo si stia accingendo a decidere un cambiamento strutturale della legge di stabilità. Per questo penso che dovremo continuare la nostra mobilitazione”. Rafforziamo le iniziative di mobilitazione unitaria ma diamogli una caratteristica generale”.

Infine Camusso, a proposito dei territori alluvionati, ha detto che la mobilitazione (che non prevederà una sola manifestazione ma iniziative a livello territoriale) terrà conto della condizione dei territori e che in alcune zone sarà possibile mettere a punto modalità di sciopero alternative senza danneggiare i cittadini alluvionati. Intanto in mattinata i sindacati hanno incontrato il ministro dell’Interno Angelino Alfano per il tavolo sulla gestione dell’ordine pubblico alle manifestazioni.

“Il ministro – ha spiegato Giovanna Ventura della Cisl – ci ha comunicato che siamo già dentro l’autunno caldo, un periodo complesso in cui le manifestazioni si moltiplicano. Ha fatto molto bene a convocarci anche alla luce di quello che è capitato con i lavoratori Ast: serve più comunicazione tra chi manifesta e le forze dell’ordine”. Per Ventura, segretaria organizzativa del sindacato, “serve una cabina regia nazionale che deve essere una modalità da usare sempre in ogni provincia e regione, un sistema omogeneo di relazione anche per chi è dentro la manifestazione, per questo serve un punto di riferimento reciproco sia sul territorio che a livello nazionale nel ministero. Noi come Cgil, Cisl e Uil abbiamo sempre avuto un buon rapporto con questure, prefetture sui territori, ma senza un metodo, ora vogliamo un punto di riferimento al ministero”.

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