Un investimento da 20mila euro per un incarico affidato in via diretta a un’associazione culturale con l’obiettivo di migliorare la comunicazione del Comune di Parma, in particolare quella social. E’ questo uno degli ultimi atti dell’amministrazione Cinque stelle di Federico Pizzarotti, che ha già scatenato le polemiche della minoranza, pronta a presentare sul caso un’interrogazione in consiglio comunale per la mancanza di trasparenza dell’amministrazione nell’utilizzo delle risorse e nell’affidamento degli incarichi. Nel mirino ci sarebbe non solo l’esternalizzazione di un servizio senza un bando pubblico, ma anche la vicinanza dei membri dell’associazione all’entourage del Movimento. “Non si capisce l’utilità di questo servizio – spiega il capogruppo del Pd Nicola Dall’Olio – non c’è nessuna motivazione plausibile se non quella di dare una mano agli amici degli amici”.
Come si legge nella determina, il Comune affida all’associazione culturale Hydra, formata da alcuni giornalisti, l’incarico da 20mila euro più Iva per la durata di 11 mesi per “la realizzazione dello sviluppo per conto del Comune di Parma di nuovi canali di comunicazione e ampliamento di quelli già esistenti”. Obiettivo del progetto è “l’accreditamento strategico dell’ente sul web al fine di aumentare la portata della comunicazione, migliorare il dialogo con i cittadini e incentivarne la partecipazione” e in generale aumentare la visibilità dell’ente e del territorio.
Secondo il Pd però, in tempo di crisi e di tagli ai servizi, queste funzioni, che in parte sono già svolte dall’ufficio stampa dell’ente, sono superflue, oppure potevano essere svolte internamente. “L’amministrazione Cinque stelle sta andando nella stessa direzione di Vignali, disattendendo i principi del programma presentato due anni e mezzo fa – ha aggiunto il segretario cittadino del Pd Lorenzo Lavagetto – Pizzarotti punta alla comunicazione e alla propaganda per il consenso esterno, la promessa trasparenza è finita nel dimenticatoio”.
Altro punto contestato è quella della mancanza di un bando che permetta di confrontare offerte diverse e valutare le competenze, e l’affidamento esterno di un’attività che avrebbe potuto essere svolta anche da una delle partecipate del Comune. “Tutti questi passaggi sono stati saltati – attacca Dall’Olio – perché, si legge nelle motivazioni, l’associazione Hydra si è dichiarata disponibile e ha presentato lei stessa un progetto. Così un’associazione culturale si occuperà di un’attività commerciale, quando questo servizio spetterebbe a It City, società informatica del Comune, o all’ufficio comunicazione dell’ente”.
Al progetto di sviluppo della comunicazione social del Comune, poi, si aggiunge anche quello per le emergenze meteo. L’accordo con l’associazione infatti prevede anche la gestione “in maniera rapida ed efficace allerte e avvisi di eventuali stati di crisi”, inserita forse dopo le polemiche sul mancato avviso di allerta durante l’alluvione del 13 ottobre che ha mandato sott’acqua mezza città.
Per Dall’Olio e il Pd però tutta l’iniziativa ha come obiettivo principale la propaganda del sindaco e la costruzione di un nuovo apparato “amico” di cui circondarsi: “C’è una preoccupante confusione tra la struttura istituzionale pubblica e il Movimento 5 stelle – ha concluso – la cosa peggiore è che i consiglieri di maggioranza, che dovrebbe garantire la trasparenza sui bandi e sulla gestione dei servizi appaltati dal Comune, stanno zitti, mentre l’amministrazione si costruisce così una nuova clientela, con bandi fatti apposta per dare una parvenza di trasparenza, e che invece poi favoriscono nuove strutture associative in linea con il Comune a cui fare affidamenti diretti”.
Accuse a cui ha replicato il capogruppo M5S Marco Bosi, ricordando che i costi di comunicazione del Comune dal 2012 al 2013, con i Cinque stelle al governo, sono diminuiti del 70 per cento. Bosi ha anche spiegato che l’associazione culturale Hydra è stata scelta in base a un progetto presentato al Comune, similmente a quello approvato dall’Università, per la quale la stessa associazione da poco gestisce un settimanale insieme agli studenti. “Non so di quali amicizie parli la minoranza – ha spiegato – La verità è che abbiamo accettato un progetto che prevede, attraverso l’associazione, la formazione di ragazzi giovani con un team di persone, senza un guadagno per l’associazione, che non ha scopo di lucro, e che è stata scelta per gli stessi motivi anche dall’Università”.