Sarà la Guinea Equatoriale a ospitare la Coppa d’Africa 2015. Lo ha ufficializzato la Confederazione africana (Caf), fissando le date del torneo dal 17 gennaio all’8 febbraio. Definitivamente sostituito, quindi, il Marocco, il Paese che, in origine, avrebbe dovuto ospitare la manifestazione. La Federazione marocchina, però, si era rifiutata di ospitare la competizione per il rischio di diffusione del virus Ebola, con il Governo dello Stato nordafricano che aveva proposto di posticipare il torneo al 2016, quando la situazione si sarebbe normalizzata.
A soli due mesi dall’inizio della competizione, la Coppa d’Africa ha rischiato così di saltare e per il Marocco è scattata l’immediata esclusione dal torneo. “A seguito del rifiuto della Federazione marocchina – ha comunicato la Confederazione africana -, il comitato esecutivo ha deciso che il Marocco viene automaticamente squalificato e non prenderà parte alla 30esima edizione della Coppa d’Africa nel 2015″. La rottura dell’accordo da parte del Governo di Rabat espone la federazione marocchina anche al rischio di sanzioni: “Il Comitato Organizzatore – si legge nella nota – può successivamente applicare le sanzioni necessarie in seguito al mancato rispetto delle clausole contrattuali da parte della Federazione Reale Marocchina”.
Le preoccupazioni del Marocco erano legate soprattutto al grande afflusso di tifosi che si registrerà in occasione della manifestazione. I supporter dei Paesi maggiormente a rischio, anche se tra questi parteciperà solo la Guinea, rappresentano, secondo il Comitato marocchino, un rischio che il Paese non può permettersi di correre. Di altra idea è, invece, la Federazione della Guinea Equatoriale che, invece, ha accettato di ospitare la prossima edizione della manifestazione. Sulla federazione di Rabat, poi, pesa anche un altro sospetto. Secondo molti osservatori (e anche per fonti interne alla Caf) il rifiuto di ospitare la massima competizione continentale è dipeso da motivazioni economiche e dal ritardo nella realizzazione degli ultimi lavori necessari per il via al torneo. Polemiche che continueranno a tener banco, almeno fino a che il calcio giocato non prenderà il posto di retroscena e indiscrezioni.