In Veneto e in Lombardia feriti studenti e poliziotti. Roma, uova contro l’ambasciata tedesca. Landini: "L'intesa nel Pd sul Jobs act? Una presa in giro". Camusso: “Mediazione? Non c’è tutela”. In 30 sulle impalcature del Colosseo. A Napoli bloccata la tangenziale
Il giorno dello sciopero sociale e cortei in 25 città italiane coincide con la sfida della Fiom e della Cgil a quello che sarebbe dovuto essere il loro partito di riferimento: “L’intesa con la minoranza Pd? Una presa in giro” dice Maurizio Landini dalla manifestazione di Milano, che ha gremito piazza Duomo: hanno partecipato 80mila persone. Ma la giornata delle proteste, con decine di migliaia di persone in piazza, è anche un altro capitolo dell’atmosfera di tensione sociale: scontri tra studenti e antagonisti da una parte e forze dell’ordine dall’altra si sono verificati a Milano e a Padova causando 10 feriti tra i giovani e altri 8 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Tensione anche a Roma, ma senza feriti (almeno per ora): fumogeni e uova sono state lanciate rima contro la sede del ministero dell’Economia e poi contro l’ambasciata tedesca (per gli strascichi della vicenda Terni-ThyssenKrupp). Fiom, Cobas, sindacati di base, organizzazioni studentesche, precari e attivisti dei centri sociali sono scesi in strada da Torino a Palermo contro le politiche di austerità della Ue e del governo Renzi, contro il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18. Ma anche per l’assuzione dei precari della scuola. A Napoli i manifestanti hanno bloccato per alcune ore la tangenziale, a Roma “blitz” pacifici sono avvenuti nella sede dell’Acea e al Policlinico Umberto I, mentre una trentina di lavoratori sono saliti sulle impalcature del Colosseo. La Camusso da Milano dice che “non ci pare che quella mediazione (con la sinistra Pd, ndr) sia una risposta per mantenere la difesa dei diritti che noi facciamo”. Landini la dice in modo anche più chiaro: “E’ una presa in giro che serve solo ai parlamentari per conservare il loro posto”.
Landini: “Andiamo avanti fino in fondo”
Landini affronta il Pd e il governo in modo aperto: “Non ci fermiamo, andiamo avanti fino in fondo, finché non cambieranno le loro posizioni. Lo si deve sapere abbiamo la forza e l’intelligenza per farlo”. Non c’è solo sulla riforma del lavoro in agenda, ma anche sulla polemica nata sullo sciopero del 5 dicembre vicino al ponte dell’Immacolata. “Bisogna avere rispetto dei lavoratori, chi parla senza sapere di cosa parla è meglio che stia zitto. Noi non siamo quelli che pagano mille euro per una cena, siamo quelli che con mille euro debbono mangiare per un mese”. Piazza Duomo è piena, Landini dice che è la risposta a chi diceva che “non rappresentiamo nessuno”.
A Landini rispondono prima Lorenzo Guerini e poi Filippo Taddei. “La piazza si rispetta” ma “ascoltiamo anche le sigle sindacali che non ci stanno” dice il vicesegretario del Pd. “Per Camusso i nostri sforzi non bastano? Noi crediamo che sia uno sforzo titanico che in questo Paese nessuno ha mai fatto”. Per il responsabile economia del partito, invece, lo sciopero del 5 dicembre è “molto squalificante per il lavoro del Pd” sul Jobs act. “Accanirsi contro la riforma è un errore – dice – Penso che lo sciopero vada ripensato”, ha aggiunto, evidenziando “il fondamento politico” dell’iniziativa sindacale. Il Jobs act, conclude, “estende i diritti, non li riduce”.
Scontri a Milano: “10 studenti e 3 agenti feriti”
A Milano gli scontri tra polizia e studenti sono avvenuti in piazza Santo Stefano: il corteo doveva raggiungere piazza Beccaria ma si è scontrato con le forze dell’ordine e sono stati lanciati alcuni lacrimogeni. Gli studenti hanno tentato di sfondare il cordone che limita l’ingresso in via Larga. Gli studenti non dovevano attraversare piazza Santo Stefano per raggiungere piazza Beccaria, ma hanno deciso di non ascoltare le forze dell’ordine e di scegliere la strada parallela, in fondo alla quale c’era un dispiegamento di uomini di polizia e finanza. Prima hanno lanciato alcuni petardi e acceso dei fumogeni. Poi si sono diretti con fare deciso verso lo schieramento delle forze dell’ordine che, protetto dagli scudi, si è difeso con i manganelli e con il lancio di alcuni lacrimogeni. Gli studenti hanno riferito che 10 di loro sono rimasti feriti e portati nella sede della Statale in attesa dell’arrivo dei soccorsi. A quanto si è potuto vedere sono stati tre feriti anche tra gli agenti.
Milano, Fiom: “Adesioni a sciopero molto elevate”
“Dalle fabbriche e dai territori ci arrivano adesioni di partecipazione allo sciopero molto elevate” annuncia dal palco di piazza Duomo a Milano il segretario generale della Fiom Cgil della Lombardia, Mirco Rota. Un Ipad con tanto di gettone telefonico a grandezza uomo ha sfilato con la manifestazione, la cui testa del corteo ha raggiunto piazza Duomo mentre la coda – spiegano gli organizzatori – si trovava ancora in porta Venezia. Numerose le bandiere rosse con la ruota dentata, il compasso, il calamaio ed il martello che simboleggiano l’organizzazione, presenti anche bandiere della Cgil, di Sel, Rifondazione Comunista, bandiere italiane e una bandiera del Movimento 5 Stelle.
Padova, tensione polizia-studenti: 5 agenti feriti
A Padova gli scontri si sono verificati tra forze dell’ordine e antagonisti: 5 agenti sono rimasti feriti, tra questi il capo della squadra mobile che era tra i funzionari della questura che stavano coordinando il servizio per l’ordine pubblico. Circa 500 persone, soprattutto attivisti dei centri sociali, hanno sfilato per le vie della città. Lo scontro si è verificato nei pressi di piazza Mazzini quando i manifestanti hanno tentato di sfondare un blocco delle forze dell’ordine per passare davanti alla sede del Pd. Il capo della squadra mobile di Padova ha affermato all’Ansa di essere stato anche colpito con un calcio allo zigomo nel corso degli scontri, mentre era caduto a terra. Il corteo si è sciolto dopo essere ritornato di fronte alla prefettura. Grande apprensione, alla luce di quanto accaduto, per le 19 quando i manifestanti torneranno in piazza per protestare contro le ordinanze del sindaco Massimo Bitonci (Lega Nord).
Roma, 30 lavoratori salgono in cima al Colosseo
A Roma un gruppo di circa 30 lavoratori, con il sostegno dell’Usb, è salito in cima al Colosseo ed ha srotolato un paio di striscioni. L’iniziativa è in solidarietà con Ilario Ilari e Valentino Tomasone, i due autisti di bus sospesi dalla società di trasporti Roma Tpl dopo la loro partecipazione alla trasmissione Presa diretta e di protesta contro le azioni disciplinari effettuate dalla stessa società nei confronti di numerosi altri dipendenti. Si protesta inoltre contro la privatizzazione dei servizi pubblici e la prosecuzione dell’affido ad aziende che hanno dimostrato una manifesta inadeguatezza sia nella gestione dei servizi sia nel rapporto con i lavoratori.
A Roma, assieme ai sindacati di base, ai movimenti per la casa e ai centri sociali tanti precari, studenti e anche rappresentanze di migranti, rifugiati e extracomunitari. Tanti gli slogan contro il Jobs Act e la riforma per “La buona scuola”. Molti anche gli studenti che si sono concentrati davanti all’Università La Sapienza: “Non è tempo di andare a lezione ma di sciopero sociale” e ancora “reddito istruzione e diritti per tutti”.
Prima del corteo tanti Super Mario, celebre idraulico della saga di videogames, hanno occupato l’atrio dell’Acea, l’azienda comunale che si occupa di acqua e energia elettrica, per protestare contro “privatizzazioni e i distacchi”. Vestiti come tanti Super Mario, caschetto rosso e chiavi inglesi, alcuni manifestanti sono entrati nell’atrio nella sede della municipalizzata al grido di “l’acqua è vita non si stacca” e “acqua bene comune”. Più tardi rappresentanti dei Movimenti per al casa hanno occupato anche un’ex sede della Bnl mostrando striscioni come “Casa reddito dignità”.
Bari, mille in corteo
Circa mille, secondo gli organizzatori, i partecipanti alle proteste di Bari, organizzate dai sindacati di base tra cui Usb e Cobas, e dalle associazioni studentesche tra cui Uds Puglia per “dire no – come si legge in numerosi striscioni – alla precarietà”. Al grido “Renzi, Renzi, vaf….”, i manifestanti, tra i quali ci sono lavoratori precari, rappresentanti di Alternativa Comunista e anche alcuni migranti, stanno percorrendo le vie del centro cittadino per poi arrivare alla sede della presidenza della Regione Puglia. “Qui – spiega Bobo Aprile dei Cobas – porteremo le tante vertenze lavorative aperte in questa regione, tra cui quella dei vigili del fuoco che dal primo gennaio rischiano di rimanere senza lavoro”. In Puglia, spiega uno dei pompieri in testa al corteo, “siamo in 400, tutti precari: ci hanno solo preso in giro dicendo che ci avrebbero assunti tutti ma ora come mandiamo avanti la famiglia?”.
Bologna, studenti e precari in corteo
Il corteo del collettivo bolognese Cas è partito da piazza XX settembre e ha raggiunto piazza XX settembre, dove ha protestato davanti all’Autostazione. I Cobas, invece, si sono riuniti in piazza Re Enzo, raggiunt da un altro corteo studentesco che si è diretto verso la zona universitaria. Con Cobas e studenti, anche Usb e i collettivi Labas, Tpo e Xm. Il collettivo Tpo ha attaccato, durante il corteo, manifesti con la tag #oggiiosciopero all’Ufficio tirocini di via Zamboni e alla sede di Conservice in via Alessandrini, considerati “posti simbolo dello sfruttamento e della precarietà”, come hanno urlato ai megafoni i rappresentanti dei movimenti dello sciopero sociale. I cortei hanno messo in seria difficoltà, per tutta la mattina, la viabilità della città, provata anche dallo sciopero dei mezzi pubblici e da una manifestazione fieristica.
Genova, 5 cortei. Traffico in tilt
Dalla protesta sono esclusi la zona del Tigullio, alluvionata, e il settore trasporti. Cinque i cortei in città che hanno creato disagi al traffico, dalle periferi, al centro, dove, in piazza Caricamento, al Porto antico, si è tenuto il comizio finale. Quattro cortei sono organizzati dalla Cgil, uno da studenti, precari, Cobas. Uno dei cortei, quello partito dalla centrale piazza Corvetto, è aperto dai lavoratori del centro stampa San Biagio che manda in edicola Il Secolo XIX: protestano contro la chiusura dopo la sinergia con la società editrice della Stampa. “In 49 rischiamo il posto di lavoro – ha detto il delegato rsu Sandro Bollea – Ci aspettiamo un’apertura altrimenti le manifestazioni si faranno pesanti”. Il quotidiano non è andato in edicola per una protesta dei poligrafici.
A Firenze tre cortei
Tre cortei a Firenze hanno sfilato nelle vie della città partendo da punti differenti e quindi riunendosi sui viali di circonvallazione. Centinaia di persone si sono concentrate in piazza Puccini per il corteo promosso dai sindacati di base, dai Cobas e da sigle antagoniste e della sinistra alternativa. In tutto la questura ha stimato tra 1500 e 2mila partecipanti. I manifestanti hanno cominciato quindi a transitare sui viali di circonvallazione e il traffico intorno al centro storico è stato interrotto con ripercussioni su buona parte della viabilità cittadina. Anche il tribunale dei minorenni di Firenze tra gli “obiettivi” dei cortei: alcuni studenti hanno imbrattato la facciata lanciando uova piene di vernice rossa. Durante il passaggio nelle vie della città inoltre sono state tracciate scritte sui muri di un’agenzia interinale, del liceo Galileo in via Martelli, sulla sede dell’Arpat. Dal corteo in movimento gli slogan sono stati contro Renzi: “Matteo Renzi pezzo di m…”.
Nel corteo del Movimento lotta per la casa visibili striscioni contro inceneritori, il potenziamento dell’aeroporto di Peretola, le banche, il jobs act di Renzi e contro la Tav. Presenti anche bandiere dei Carc, il partito “dei Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo”. Gli stessi Carc mostrano uno striscione con la scritta “Uscire dalle aziende riprendersi il Paese” corredato da falce e martello. Esposte anche bandiere anarchiche. Impegnate le maggiori direttrici di traffico. Vigili urbani e forze dell’ordine presidiano i punti nevralgici dello scorrimento viario, cominciando a bloccare il traffico. Il sindaco Dario Nardella aveva invitato i fiorentini e i pendolari a ridurre al massimo l’utilizzo di auto.
Napoli, duemila manifestanti, in gran parte studenti
Circa 2mila manifestanti, per larga parte studenti, si sono concentrati in piazza Garibaldi, a Napoli, per partecipare al corteo. Gli organizzatori hanno annunciato l’intenzione di bloccare il raccordo autostradale. Da piazza del Gesù un altro corteo di studenti universitari e medi – un migliaio, secondo fonti della Questura – si sono diretti verso la sede di Confindustria, a piazza dei Martiri.
Torino, sequestrate mazze, bastoni e fumogeni
“Niente profitti sui nostri diritti: sciopero sociale” è lo striscione che il corteo di studenti e sindacati di base hanno portato lungo le vie del centro. La manifestazione, a cui ha partecipato un migliaio di persone, è giunta in via Po e poi in piazza Castello. Tanti gli slogan intonati, tra cui quello rivolto al Jobs Act “se non cambierà bloccheremo la città”. Un primo corteo, formato da circa 200 studenti, era partito dall’università per ricongiungersi alla manifestazione principale. Per oggi anche la Fiom-Cgil ha proclamato sciopero: una cinquantina i pullman che dal Piemonte hanno raggiunto Milano, dove è in programma una manifestazione nazionale. Mazze, bastoni, fumogeni e petardi sono stati sequestrati dalla Digos su un furgone del Gruppo Studenti indipendenti prima delle proteste di piazza.
Cagliari, sfila finto Renzi in versione Fonzie
Un finto Renzi in versione “Renzie”, con giubbotto in pelle e t-shirt bianca, che con un frustino colpisce due ragazzi con maschere bianche che rappresentano gli studenti e i precari di oggi e di domani. È la scena principale del corteo organizzato dai giovani dell’Unione degli studenti in marcia a Cagliari da piazzale Trento a piazza Garibaldi per manifestare contro la “Buona scuola” del progetto di riforma del governo. Alcune centinaia di ragazzi sono sfilati con davanti al gruppo un’auto con i precari in maschere legati a una catena, mentre “Renzie” è con il frustino. Lo striscione principale recitava “Il nostro futuro non è uno slogan”. Gli studenti si sono poi diretti in piazza Costituzione dove era stato organizzato un sit-in dei Cobas per dire no alle politiche del governo e dell’Europa.
Palermo, 2mila in corteo: fumogeni e uova contro sedi banche
Un lancio di uova contro la sede Unicredit e l’accensione di alcuni fumogeni hanno caratterizzato la manifestazione dei Cobas e degli studenti a Palermo. Al corteo, partito da piazza Castelnuovo e diretto a Piazza Indipendenza, dove si trova la sede della Presidenza della Regione, hanno partecipato circa 2mila persone. Lungo il tragitto i manifestanti hanno effettuato anche brevi blocchi stradali agli incroci. Notevoli i disagi alla circolazione.