Al via il secondo grado per l'omicidio della quindicenne di Avetrana. Imputate la zia e la cugina, già condannate all'ergastolo. Tra i banchi anche Michele Misseri e la madre della vittima
È iniziato, nell’aula della Corte d’Appello di Taranto, il processo di secondo grado per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010. In aula la cugina Sabrina Misseri con la madre Cosima Serrano, entrambe condannate all’ergastolo, il 20 aprile dello scorso anno, con l’accusa di omicidio volontario, sequestro di persona e concorso in soppressione di cadavere . Le due si trovano in una “gabbia di vetro”, davanti alla presidente della Corte, Rosa Patrizia Sinisi, e al sostituto procuratore generale, Antonella Montanaro.
Tra i banchi anche Concetta Serrano Scazzi, la mamma della vittima, e lo zio Michele Misseri, marito di Cosima, condannato in primo grado a otto anni per soppressione di cadavere. Otto, in totale, gli imputati. Tra i condannati in primo grado ci sono anche Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele (Cosma è nel frattempo morto il 7 aprile scorso) condannati a sei anni, Vito Russo jr, ex legale di Sabrina, condannato a due e infine a Giuseppe Nigro, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, con pene comprese tra un anno e quattro mesi e un anno di reclusione per favoreggiamento.