Avevano attirato due donne nella loro casa promettendo un lavoro da tata. Poi, con la complicità di un’altra persona, le avevano uccise, mangiato alcune parti dei corpi e utilizzato la carne per realizzare dei dolci farciti che avevano rivenduto. E’ accaduto nel nordest del Brasile, a Olinda, dove tre persone sono state condannate per omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.

Jorge Beltrao Negromonte da Silveira dovrà scontare 23 anni di prigione, mentre la moglie Isabel Cristina Pires e la giovane amante Bruna Cristina Oliveira da Silva 20 anni. Le autorità avevano trovato i resti delle due vittime nel cortile della casa a nordest del Brasile, dove vivevano.

Dopo l’arresto, Beltrao ha confessato che cibarsi di carne umana faceva parte di un “processo di purificazione”. Isabel Cristina ha rivelato ai giudici di avere anche confezionato e venduto ad ignari avventori dei panini con i resti di carne umana delle tre vittime, che avevano dai 17 ai 31 anni.

La polizia sospetta che i tre, soprannominati dalla stampa locale i ‘Cannibali di Garanhuns’, siano responsabili della morte di altre cinque donne, scomparse misteriosamente di casa nella zona. Nella loro casa gli agenti hanno trovato una bambina di cinque anni che sarebbe la figlia di Beltrao e di una sua vittima. Bruna Cristina si sarebbe finta la madre della piccola.

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