Il comitato per le Pari opportunità della Regione Lombardia ha un budget annuale di 10mila euro. E la metà di questi sono stati stanziati per pagare le ospitate tv di Ombretta Colli, che lo presiede, sulle tv locali Antenna3 e Telelombardia. L’importo esatto stanziato per le comparsate della ex soubrette, a capo della provincia di Milano in quota Forza Italia dal 1999 al 2004, è di 4500 euro più Iva. Quindi, 5550. Soldi che andranno alla Colli per parlare dell’attività del comitato nel corso di Eccellenza Donna, spazio ad hoc all’interno delle due emittenti locali condotto da Giorgia Colombo, che che ogni settimana intervista il governatore Roberto Maroni nel programma Orario continuato.
A riportare la notizia è Repubblica, che sottolinea come il Movimento 5 Stelle si sia opposto allo stanziamento. Eugenio Casalino, componente M5s nell’Ufficio di Presidenza guidato da Raffaele Cattaneo (Ncd), spiega di avere “votato contro la delibera in Ufficio di Presidenza coerentemente col fatto che noi abbiamo chiesto ed ottenuto la cancellazione di tutti finanziamenti del consiglio regionale alle testate radiotelevisive lombarde. Inoltre perché ritengo che il consiglio delle Pari opportunità possa usare in modo più efficace quei 5.500 euro, avendone a disposizione solamente 10mila per le sue iniziative. Noi abbiamo chiesto tra l’altro in commissione un ampliamento del suo campo di azione, ma che non passi per due comparsate a pagamento in tv”. In più, conclude Casalino, non si tratta nemmeno di “una iniziativa utile. Capisco se avessimo aumentato la dotazione del comitato per la Pari opportunità, ma non è così”.
Interviene sul caso anche il consigliere M5s Stefano Buffagni, che critica l’esborso per Ombretta Colli anche a fronte dell’emergenza meteo che la Lombardia deve affrontare. “Non si trovano le risorse per aiutare chi subisce i danni dalle esondazioni del Seveso, – dice – ma gli sprechi di soldi pubblici per comparsate non mancano mai. È anche grazie a queste cose – conclude – che le istituzioni perdono credibilità”.
Per capire di cosa si occupi il comitato, basta andare sulla pagina dedicata sul sito della Regione Lombardia, dove si spiega che l’organismo “esercita funzioni consultive, di proposta e di controllo allo scopo di realizzare le finalità di uguaglianza tra uomini e donne, promuovendo la democrazia paritaria nella vita sociale, culturale, economica e politica. Inoltre, esprime parere obbligatorio sulle proposte di legge in materia statutaria, elettorale e di nomine che abbiano rilevanza diretta o indiretta in materia di pari opportunità“. Il suo compito principale, si legge ancora, è “di valutare l’applicazione di norme antidiscriminatorie, verificare l’attuazione del principio di parità ed operare per la diffusione della cultura della parità“. Anche spendendo metà del budget annuale per le interviste a pagamento del suo presidente.