Cara matricola, ti avevo scritto prima dell’inizio dei corsi; ora ho altre riflessioni forse banali ma importanti da proporti. Purtroppo, come al solito, mi rivolgo solo a chi frequenta corsi tecnico-scientifici, gli unici che conosco. Però certi punti potrebbero toccare anche l’ambito “umanistico”.
Da subito
La prima banalità è la più inflazionata: studia fin da subito! I corsi sono molto più densi di quelli della scuola secondaria. Non puoi prepararti solo a ridosso degli appelli. Occorre studiare con regolarità, settimana per settimana; lo sai benissimo. Allora, cacchio, perché non lo fai?? Pazienza se te la sei presa comoda finora, ma adesso datti una mossa! Recupera! Se non hai appunti decenti tuoi, procùrateli! Potrai seguire almeno le lezioni delle ultime settimane capendoci qualcosa! Frequentare è importante: cerca di considerare il docente una guida nel labirinto della materia, non un avversario o un ostacolo.
Organizzazione
Sei dentro a un’organizzazione complessa composta da più “corsi di laurea”, ognuno con le sue regole, il suo coordinatore, i suoi rappresentanti degli studenti. Prendi subito contatto con questi ultimi: sono persone volonterose che conoscono la struttura.
Pianificazione
Organizza i tuoi esami: cerca di non affollare uno stesso appello. Formula un “piano B”; soprattutto all’inizio è facile beccarsi una bocciatura; in tal caso non farti prendere dal panico o dallo sconforto, però sii pronto a rimediare. Datti un obiettivo a lungo termine minimale e uno massimale.
Ofa?
Hai l’Obbligo Formativo Aggiuntivo? Non prenderlo sottogamba: se sei preparato e quello è stato un incidente, farai presto a saldare il debito. Se invece la carenza è vera, allora per prima cosa mettiti sotto a ripassare prima di affrontare gli esami specifici del corso; le statistiche ti sono sfavorevoli…
Altolà al pudore!
Non avere paura di ciò che non sai o non capisci; però intervieni: prima di tutto con i colleghi del tuo corso, ma poi con i “tutor” e con i docenti. Ci sono degli orari di ricevimento obbligatori: sfruttali. Fallo in modo saggio: vai con problemi circoscritti, dopo aver studiato su tutto il materiale a disposizione (i libri, gli appunti tuoi e dei colleghi, il materiale online).
I colleghi
I compagni di corso sono la tua prima risorsa. Studiare insieme fa un’enorme differenza. Ci sono diversi modi di farlo: si va da “rullo compressore”, giorno dopo giorno coprendo ogni virgola, ad incontri settimanali in cui ci si interroga reciprocamente e si affrontano insieme i punti più ostici.
È importante mescolarsi; la tua nuova “classe” ti offre diversi modi di arricchirti intellettualmente: con studenti di altre regioni o nazioni, con studenti che provengono da scuole diverse dalla tua (riferisco ancora alla mia pagina). C’è veramente molto da imparare dagli altri.
Comincia anche a far conoscenza con colleghi più anziani; ti possono dare consigli sulla pianificazione degli studi, vedono quello che fai alla luce di uno studio più avanzato e professionalizzante, possono introdurti ai veri scopi per cui ti sei iscritto.
Fiducia
Con poche eccezioni, il primo anno è pieno di materie propedeutiche. Ti sembra di perdere tempo dietro ad astrazioni inutili. Abbi fiducia (e un po’ di umiltà)! Il piano di studi è frutto di un lungo aggiustamento da parte del corso di laurea: se quelle materie sono lì c’è una buona ragione.
Non accontentarti, non concepire un corso solo come un mezzo per prendere un voto; datti da fare a scovare nelle lezioni gli strumenti per la tua crescita intellettuale e professionale.
Siamo sicuri?
Tratto per ultimo un argomento delicato. Sei sicuro/a di aver preso la strada giusta? Purtroppo non c’è orientamento che tenga: finché non ci sei dentro non puoi sapere se hai scelto bene. Lo puoi sapere solo misurandoti con i primi corsi e parlando con i colleghi più anziani. Attento però: non basarti solo su una bocciatura o su un voto basso; conosco centinaia di ragazzi “diesel” che sono partiti malaccio e poi sono andati benissimo. L’analisi da compiere è più complessa.
Se ti accorgi di non essere nel posto giusto non reagire male: è sbagliato restare lì per orgoglio, ma anche deprimersi. Agisci. Ogni ateneo ha la sua scadenza (ormai imminente, non facile da trovare) per cambiare corso di laurea senza perdere l’anno. Se decidi di cambiare dopo tale data, pianifica i tuoi esami in modo che possano essere convalidati dal corso di laurea che ti riceverà: fatti aiutare in questo dalla struttura di destinazione.
In bocca al lupo!