"Le tematiche del mio film sono universali, temi come la paura o il senso di responsabilità. Lo definirei un mix tra thriller, mistery e dramma” dice il regista della pellicola in uscita il 27 novembre. Clip in esclusiva per il Fatto.it
Dopo aver esordito come film d’apertura nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica alla scorsa Mostra del cinema di Venezia, sta per arrivare in sala Melbourne opera prima del regista iraniano Nima Javidi. Distribuito in Italia da Microcinema dal 27 novembre, il lungometraggio racconta la storia di Amir, a cui presta il volto Payman Maadi, il protagonista del film Premio Oscar Una separazione e Sara, interpretata da Negar Javaherian, una giovane coppia che sta per trasferirsi a Melbourne per continuare i propri studi.
Nelle poche ore che li separano dal volo, i due stanno sistemando le ultime cose nel loro appartamento, in compagnia della figlia neonata dei vicini, da loro accudita in assenza della tata. Proprio nel momento in cui i preparativi per la partenza stanno per essere ultimati e dopo aver contattato il padre della piccola affinché venga a prenderla, Amir e Sara dovranno affrontare un evento tragico quanto inaspettato, che rischia di sconvolgere la loro vita per sempre.
Javidi, ingegnere meccanico classe 1980, che ritroviamo anche alla sceneggiatura oltre che alla regia, dopo aver diretto sei cortometraggi, due documentari e oltre trenta spot pubblicitari, è passato al suo primo lungometraggio di finzione. Un film universale, come lui stesso ha voluto definirlo: “Non l’ho scritto per il pubblico iraniano, ma per gli spettatori di tutto il mondo. D’altronde, la scomparsa di un neonato è una situazione che colpisce chiunque. Le tematiche del mio film sono universali, temi come la paura o il senso di responsabilità. Lo definirei un mix tra thriller, mistery e dramma”.
Un progetto low budget di fronte al quale è difficile non pensare ai lavori del più celebre collega Asghar Farhadi, ai quali risulta evidente il rimando di Javidi, sia nello stile che nei temi trattati, oltre che nella scelta del protagonista, accompagnato sul grande schermo da Mani Haghighi, Elham Korda e Roshanak Gerami. Resta soltanto da andare in sala per vedere se un paese cinematograficamente prolifico come l’Iran ha scoperto un nuovo talento.
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