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4L Trophy: a bordo di un R4 si può fare di tutto, anche del bene. Il rally di Stefano e Lorenzo

Mai dire mai, sopratutto quando c’è di mezzo un’R4. La Rabmobile reduce dal giro del mondo riapre in via straordinaria il blog per dare spazio all’iniziativa di due ragazzi di Volterra che stanno coltivando un sogno targato Renault 4. Non solo per il nome ma anche nello spirito. Si tratta del 4LTrophy, un rally umanitario che si svolge in Marocco, riservato esclusivamente a studenti a bordo delle loro Renault 4. Stefano e Lorenzo stanno meditando di iscriversi: se volete saperne di più, e magari dargli una mano a, accomodatevi a leggere questo post. Le cinture di sicurezza non sono obbligatorie.

La Renault 4. Dalle nostre parti, ossia nella campagna toscana, è anche conosciuta come “la mucca“. Chiunque ne ha avuta una, muratori, commercianti, musicisti, agricoltori, impiegati e per tutti è stata una macchina indimentiacabile. Non esistono molte automobili in grado di assumere, col tempo, quel non so che che va oltre la meccanica, ma la R4 è sicuramente una di queste. Siamo Stefano e Lorenzo, due studenti universitari, che si sono rapportati con le ri-edizioni aggiornate delle auto che hanno fatto le storia negli anni Sessanta e Settanta: la Mini, la 500, il maggiolino, ma la R4 ha sempre mantenuto una presenza più forte nella nostra memoria. Forse perché la sua produzione è stata particolarmente longeva (1961-1993) o forse perché i nostri nonni ne avevano una… o meglio più di una! Il nonno di Stefano era un assiduo frequentatore delle concessionarie Renault duranti gli anni settanta e ottanta e di R4 ne ha avute quattro o cinque, di ogni colore e allestimento. Insomma per noi “la mucca” è qualcosa di più che una semplice utilitaria dal gusto retrò e quando siamo venuti a conoscenza che ogni anno circa tremila studenti da tutta Europa partono alla volta del deserto per portare aiuti umanitari ai bambini del Marocco, solo ed esclusivamente guidando delle R4, non c’è stato molto da discutere sul da farsi.

La prima volta che abbiamo sentito nominare il 4L Trophy non ci siamo neanche chiesti cosa fosse. Era un pomeriggio piovoso e internet a destare la nostra curiosità. Pagine e video che trasudavano avventura, solidarietà e voglia di mettersi alla prova ci hanno poco a poco rapito.

Ma che cos’è il 4L Trophy? Il 4L Trophy è un rally umanitario di sole Renault 4 che ogni anno vede migliaia di studenti (già perché la partecipazione è riservata a studenti universitari che non abbiano più di 28 anni) partire alla volta del Marocco, carichi di aiuti umanitari da lasciare alle associazioni locali come aiuto per la popolazione. La manifestazione nacque grazie all’Ecole Supèrieure de Commerce de Rennes nel 1997. La prima edizione vide ben 3 equipaggi partire alla volta del Marocco. Nessuno si sarebbe mai immaginato che il 4L Trophy sarebbe divenuto, in pochi anni, una manifestazione di carattere internazionale. Già alla decima edizione gli studenti, provenienti da tutta europa a bordo della ”Quatrelle” (così chiamano i francesi la R4), superarono quota 1000!

L’aspetto umanitario è il cuore dell’iniziativa, il cuore della gara: nel 4L Trophy collaborare e cercare di aiutare chi purtroppo è meno fortunato di noi conta più del tempo finale e della posizione in classifica.

Per noi è un’esperienza nuova e la cosa non fa che motivarci di più, in fondo -moralismi a parte- è proprio bello sapere che nonostante tutto stai facendo qualcosa di buono. Anche se è una goccia nell’oceano o -per rimanere in tema- un granello di sabbia nel deserto.

Sembrava quasi impossibile, da appassionati di motori quali siamo, non aver mai sentito parlare di questa splendida avventura. Purtroppo qua nel Bel Paese non è molto conosciuta questa iniziativa; tanto che ad oggi pochissimi italiani (non più di 2-3 equipaggi all’anno) hanno preso il via.

Così, un po’ per gioco e con un po’ per sana incoscienza, al tavolo di un bar abbiamo deciso di provare a partire. Dico provare perché la cosa è tutt’altro che semplice: ci si rende conto -quasi- subito che la cosa non è affatto un gioco (specialmente dal punto di vista economico e specialmente per due studenti).

Ma mettersi in gioco fa proprio parte dell’avventura che incomincia ben prima del momento del via a Parigi. Armati di pazienza e qualche spicciolo siamo andati a Bologna dove abbiamo trovato la nostra R4 che ci accompagnerà per il viaggio. E’ ormai da maggio che, con pazienza e dedizione e non senza l’aiuto di esperti, ci dedichiamo a metterla in forma così che possa affrontare le insidie del deserto del Marocco e le migliaia di chilometri che l’attendono. Ma siamo fiduciosi; certo la macchina ha i suoi anni e gli acciacchi mica mancano ma basta uno sguardo per capire che ce la può fare, che ha la stoffa giusta per un’avventura del genere.

A questo punto sembra che i lavori non finiscano mai, ma grazie all’impegno e alla passione e all’aiuto di un sacco, ma veramente un sacco, di persone stiamo vedendo la fine del tunnel sempre più vicina e fremiamo, impazienti di partire. Infatti via i sedili posteriori per far spazio ad attrezzatura ed aiuti umanitari, su quelle barre di torsione, animo con la saldatrice per aggiungere un rinforzo qua e uno là e, sopratutto, testa bassa e caparbietà per arrivare alla meta. Che poi la meta è, per adesso, la partenza prevista da Parigi il 19 febbraio 2015. E ci siamo quasi. Siamo quasi la, persi tra altre 1700 R4 tra altri migliaia di studenti provenienti da tutta europa pronti a condividere quest’avventura.Inutile dire che non vediamo l’ora che quel momento arrivi.

Stefano Iozzi, Lorenzo Meniconi
www.4lvolterra.it