Il presidente della Regione Toscana fuori dal processo sul naufragio del Giglio aveva detto: "Eravamo conosciuti per Galileo e Leonardo, ora ci conoscono per l'ex comandante". I legali: "Dichiarazioni gratuite e offensive che ledono la reputazione"
Francesco Schettino minaccia di querelare il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Ai legali dell’ex comandante della Costa Concordia non sono piaciute le dichiarazioni del governatore poco prima di entrare nel teatro di Grosseto in cui si celebra il processo all’ex capitano imputato per l’omicidio colposo di 32 dei suoi passeggeri e di aver causato – in concorso con parte del suo equipaggio – il mega-naufragio dell’isola del Giglio. Rossi era lì per deporre nell’udienza in cui Comune del Giglio e Regione Toscana hanno chiesto il risarcimento che secondo loro sono dovuti dopo il disastro del gennaio 2012. La Regione, in particolare, ha chiesto 30 milioni di euro per danni d’immagine. Ma Rossi era andato oltre, parlando con i giornalisti. “Eravamo conosciuti per Galileo Galilei e Leonardo da Vinci, ma adesso tutti ci conoscono per Schettino e le sue oscenità” aveva detto. Frase che non è piaciuta agli avvocati di Schettino che “stigmatizzano” la dichiarazione di Rossi: “La stessa dichiarazione risponde a logiche qualunquistiche, è totalmente inconferente, comunque, non continente” scrivono in una nota Domenico Pepe e Donato Laino. “La gratuità e l’offensività di tali dichiarazioni la speciosità della richiesta avanzata stamani in Aula di centinaia di milioni di euro di risarcimento per i paventati danni occorsi alla regione Toscana, fa assumere una valenza altamente lesiva della reputazione di Francesco Schettino”. “Per tale motivo – concludono i difensori – questi sta valutando ogni opportuna azione per la tutela dei propri fondamentali diritti palesemente violati”.
Oggi Pepe insiste. “Non mi sembra che la Toscana possa aver avuto danni dall’incidente della Concordia” e le frasi di Rossi “mi sembrano inopportune e del tutto fuori luogo. Come le richieste fatte al processo per la Regione”. “Si è trattato di un incidente – ha proseguito l’avvocato Pepe – e al processo ancora dovranno emergere tutte le verità che Schettino dirà alla prossima udienza, quando deporrà. Schettino è rimasto turbato dalle dichiarazioni di Rossi, che sono fuori luogo come le richieste di danni. Se lo querelerà? Valuteremo. Il nostro primo obiettivo è di accertare la verità di un incidente. E bisogna poi accertare se il comandante abbia commesso degli errori oppure no”.
Schettino valuta se querelarmi. Se in questa storia non ci fossero 32 morti e un serio danno all'ambiente ci sarebbe da ridere #concordia
— Enrico Rossi (@rossipresidente) 19 Novembre 2014