Grazie al “lodo Fraccaro”, dal cognome del deputato M5S estensore della norma, a dicembre scadono i contratti con l’immobiliarista romano Sergio Scarpellini che dal 1998 affitta alla Camera dei deputati alcuni palazzi per gli uffici dei parlamentari per la cifra record è di 32 milioni all’anno. “Quello che è uscito dalla porta rischia di rientrare dalla finestra – avverte Luigi di Maio, vicepresidente della Camera – perché il collegio dei questori sta valutando un’altra proposta al patron di Milano 90”. Il motivo è che non tutti i 440 parlamentari e collaboratori che avevano una scrivania in quegli edifici hanno trovato nuova collocazione negli spazi di proprietà di Montecitorio e quindi il collegio dei questori, il team di onorevoli preposti al buon funzionamento dell’amministrazione, sta pensando di tornare sui suoi passi e prendere ancora in affitto una parte dei prestigiosi palazzi. C’è di più: le Fiamme Gialle hanno recentemente disposto il sequestro di beni per 10 milioni di euro a Scarpellini per una presunta evasione dell’Iva. “Potremmo così trovarci un giorno con i sigilli davanti agli uffici della Camera facendo una clamorosa figuraccia internazionale”, chiosa Di Maio

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