Tutte le opposizioni (da M5s a Forza Italia), anche se con motivi diversi, hanno abbandonato la Commissione lavoro alla Camera che sta discutendo gli emendamenti sul Jobs act. “Sono finti lavori, non si discute di nulla e si parla di virgole e punti”, spiega Giorgio Airaudo, ex sindacalista e parlamentare di Sel. “Noi – prosegue – vogliamo rappresentare almeno in Parlamento quei lavoratori che il 12 dicembre sciopereranno”. “La riformulazione sull’art.18 – sostiene invece Gianni Cuperlo (Pd) – non ci soddisfa e il testo non prevede il reintegro nei casi di licenziamenti economici non giustificati”. Sul fatto che la minoranza del Pd sia diventata più silenziosa e protesti meno in Commissione, il deputato del Pd replica: “Noi portiamo avanti la nostra battaglia in modo chiaro, si parla sempre male della minoranza del Pd, ma noi siamo sempre stati coerenti, a partire dalla manifestazione del 25 ottobre”. Il Jobs act non piace nemmeno a Forza Italia. “E’ un compromesso al ribasso – spiega la deputata Annagrazia Calabria – frutto delle mediazioni con quella parte ideologizzata del Pd ci aspettavamo un provvedimento più coraggioso, voteremo contro” di Irene Buscemi
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