Divergenze sulla ristrutturazione dietro le dimissioni dell'amministratore delegato Roberto Scaramella. Domenica l'ex manager aveva chiesto alla proprietà una nuova iniezione di capitali. Sindacati preoccupati: "Questi tre signori sono stati chiamati per mettere i conti in ordine nella maniera più drastica"
I nuovi vertici di Meridiana, nominati dal consiglio di amministrazione straordinario della compagnia aerea sarda, sono già a Olbia nella sede dell’azienda. Colin Smith, professionista in finanza internazionale con molti anni di esperienza nell’industria del trasporto aereo e Fabian Bachrach, fondatore e manager di Air Finance Corporation, sono arrivati mercoledì mattina alle 10.30 all’aeroporto Costa Smeralda con il primo volo Meridiana da Linate, accompagnati dal presidente della compagnia aerea Marco Rigotti. Presto verrà presentato il nuovo amministratore delegato, l’irlandese Richard W. Creagh, ex Air Lingus e Ukraine International Airlines, nominato al posto di Roberto Scaramella. Che ha presentato le dimissioni ufficialmente “per motivi personali” ma, secondo rumors attendibili, per divergenze di opinione con l’azionista di controllo, il fondo Akfed di Karim Aga Khan. In particolare dopo che domenica, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva paventato la chiusura e chiesto “un nuovo intervento finanziario della proprietà”. “Dopo i sacrifici occorre pensare a rimettere in piedi la compagnia aerea”, aveva detto. Ma il suo piano non ha trovato il placet del principe sciita, che nella compagnia ha già iniettato risorse per 350 milioni di euro negli ultimi cinque anni.
La composizione “internazionale” della nuova squadra fa pensare che la strategia dell’Aga Khan per salvare la compagnia aerea sull’orlo del fallimento passi per una possibile vendita. Peraltro nessun cambiamento è in vista sul fronte della procedura di mobilità in atto, che prevede l’uscita di 1.634 lavoratori fra personale di volo, terra, manutenzione e call center. E’ stato lo stesso Rigotti a confermare davanti alla delegazione delle rappresentanze sindacali e della Regione Sardegna la linea dei tagli e la prosecuzione del piano di ristrutturazione e rilancio. Resta saldo al suo posto anche il direttore delle risorse umane Paolo Carcone, che diventa unico interlocutore dei sindacati nella procedura.
Le dimissioni di Scaramella e la nomina dei nuovi manager preoccupano i sindacati. “Queste dimissioni non preannunciano nulla di buono, questi tre signori forse sono stati chiamati per mettere i conti in ordine nella maniera più drastica possibile, partendo dai licenziamenti”, osserva Franco Monaco, segretario gallurese della Cgil . “Il “cattivo” non era l’ad Scaramella”, prosegue Monaco, “la favola del principe buono è finita, questa decisione dimostra che è la proprietà che porta avanti la volontà di effettuare i tagli”. La battaglia di Cgil, Cisl, Ugl, Usb e Apm prosegue, accompagnata dalle “magliette rosse” degli esuberi arrivate a Olbia da tutte le altre basi per manifestare davanti alla sede dell’azienda.
Va avanti anche la protesta del pilota Andrea Mascia, ormai da 35 giorni su una torre faro all’interno dell’aeroporto Costa Smeralda. Che annuncia: “Lo striscione firmato dai lavoratori sardi parte domani diretto a Firenze per poi raggiungere le altre basi della compagnia, Verona e Malpensa, per arrivare, ai primi della prossima settimana ,a Bruxelles, sede del Parlamento europeo, e poi Parigi, a casa del principe” .