Cancellare il vitalizio di Stato agli ex parlamentari condannati in via definitiva per mafia e corruzione? Si può fare. “Penso che chiunque goda di assegni, retribuzioni, pagamenti da parte dello Stato e abbia avuto una condanna di quel tipo non ne sia meritevole – dice Maurizio Gasparri (Fi), vice presidente del Senato – e quindi ritengo che se si deve fare si deve fare in maniera ecumenica a 360 gradi”. “Non solo per alcuni”. Sono oltre 272mila le persone che chiedono su ‘Riparte il futuro‘, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione, che venga immediatamente abolito il vitalizio agli ex parlamentari condannati in via definitiva per reati di mafia e di corruzione. Privilegio di cui beneficiano anche nomi noti ai più come Marcello Dell’Utri, Cesare Previti e Gianni De Michelis. Nel 2013 Camera e Senato hanno erogato 2450 vitalizi – 1543 per Montecitorio e 907 per Palazzo Madama – per un totale di 8 milioni di euro al mese. Questa rendita a vita può oscillare dai 1700 euro netti agli oltre 7mila. (Tutti i vitalizi pagati dalla Camera con gli importi di agosto). ‘Riparte il futuro’ è andata in questi giorni a chiedere proprio a loro, i politici, se e quando verranno cancellati i vitalizi agli ex parlamentari che hanno subito una condanna in terzo grado per mafia o corruzione. Interviste a Ignazio La Russa, Pippo Civati, Maurizio Gasparri, Luigi Di Maio, Rocco Buttiglione, Marina Sereni. Per firmare la petizione clicca qui
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