L’incartamento è all’attenzione del pm Roberto Felici, il reato ipotizzato è peculato d’uso. Resta al momento contro ignoti il fascicolo di indagine aperto dalla Procura di Roma sul presunto utilizzo improprio, da parte del ministro della difesa, Roberta Pinotti, di un volo di Stato il 5 settembre scorso. L’inchiesta ha preso il via dopo una denuncia presentata da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle. Nei giorni scorsi all’attenzione del magistrato sono stati recapitati dal ministero della Difesa una serie di documenti. Ora la Procura Roma ha tempo fino al 28 novembre per iscrivere, come da prassi, il ministro e quindi inviare tutti gli atti al Tribunale dei ministri o con una richiesta di archiviazione o di procedere. Il ministro della Difesa, sostengono i Cinque Stelle nella denuncia, avrebbe usato un Falcon 50 dell’Aeronautica militare italiana per farsi accompagnare a casa a Genova approfittando di un volo di addestramento programmato dal 31mo stormo.
L’Aeronautica militare, che ha annunciato una denuncia-querela contro il M5S e Il Fatto Quotidiano, continua a difendere il proprio operato e quello del ministro. “Dispiace constatare come la strumentalizzazione mediatica e politica legata al volo di addestramento compiuto dal velivolo Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare non tenga conto dei dati che testimoniano un’altra verità da quella raccontata – si legge in una nota – si è trattato di una missione addestrativa pianificata il 2 settembre e programmata per il giorno 5 settembre con decollo previsto alle 21.30 per la tratta Ciampino/Genova con l’obiettivo addestrativo di recurrency training (mantenimento delle qualifiche per gli equipaggi di volo)”. Il 4 settembre, si legge ancora nella nota, “il programma di volo veniva firmato, inviato ed inserito nel sistema con l’approvazione del Comandante di Stormo senza alcuna variazione. Il 5 settembre il volo è stato eseguito senza ulteriori modifiche con un decollo alle 21.15. Ritardi ed anticipi sugli orari previsti sono aggiustamenti che non costituiscono variazioni rispetto a quanto pianificato e sono di ordinaria gestione a cura del Comandante dell’aeromobile”.
A quanto risulta al Fatto Quotidiano, invece, il piano di volo dei piloti è stato ritagliato su misura delle esigenze del ministro Pinotti. Il volo del 5 settembre, infatti, sembrava avere una missione prioritaria: aspettare il rientro della Pinotti da Cardiff. In pratica il Falcon 50 doveva attendere il ministro a Ciampino e non sarebbe dovuto partire prima dell’atterraggio dell’Airbus 319 che, dopo aver scaricato il premier Renzi a Firenze di ritorno dal Galles dove si era tenuto il vertice Nato, sarebbe atterrato nello scalo romano. Stando ai tabulati dell’Enav, il volo è stato anticipato di una mezz’ora in modo che, se il ministro fosse arrivato prima del previsto, non avrebbe dovuto aspettare a Ciampino.
L’Aeronautica Militare ribadisce che “ha già provveduto ad adire le autorità giudiziarie competenti a tutela delle proprie ragioni ed immagine. Si evidenzia nuovamente – conclude la nota – che su queste tipologie di voli addestrativi è previsto l’imbarco di personalità istituzionali al di fuori dell’equipaggio anche al fine di consentire un risparmio di risorse per la Pubblica amministrazione e che tale opportunità non impatta sugli scopi addestrativi necessari per il mantenimento delle qualifiche dei piloti e degli operatori di bordo”.