Non sarebbe un semplice “disallineamento”, secondo la pudica definizione offerta a suo tempo dall’assessore alle finanze in regione, Pippo Rossetti. Ma è un vero e proprio ammanco di cassa il presunto buco da un milione e 300mila euro riscontrato nei conti dell’Economato. Tant’è vero che il segretario generale della Regione Liguria, Manca, ha presentato alla procura della Repubblica di Genova un esposto-denuncia firmato dal governatore Claudio Burlando. E la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di peculato.
Qualche tempo fa erano emerse discrepanze nei conti dell’Economato, ossia differenze fra entrate e uscite che non trovavano spiegazione. Mancava all’appello una somma rilevante dalle contabilità dei fondi per i pagamenti cash utilizzati per il funzionamento degli assessorati e degli uffici. Una differenza che non trovava riscontro nei conti della Ragioneria. In un frettoloso comunicato, l’assessore Rossetti aveva fornito una spiegazione contabile,, negando che ci trattasse di ammanchi di cassa. Aveva spiegato che “al fine del passaggio alle nuove regole sulla contabilità economale, stabilite nel 2013, si deve provvedere alla chiusura della gestione a partire dal 1997 fino al 2013. Nel corso delle operazioni, tuttora in corso, sono emersi “disallineamenti” fra le scritture delle due strutture regionali competenti (Ragioneria ed Economato, ndr). Si tratterebbe di errori di registrazione che sono stati riportati negli anni, non rilevati nel tempo ed emersi solo in occasione di questa operazione di chiusura”.
L’esposto denuncia presentato in procura apre nuovi scenari. Anche la Regione sospetta che si siano verificati gli ammanchi di cassa e chiede ai giudici di accertarli e di risalire agli eventuali responsabili. La vicenda era diventata pubblica in coincidenza, perlomeno cronologica, con la delibera assunta dalla giunta regionale, in modalità di urgenza, di trasferire ad altro incarico Nicola Poggi, il dirigente responsabile dell’Economato. Ma è stata davvero una coincidenza? Poggi, 51 anni, laureato in scienza politiche, per 23 anni alla testa dell’Economato e del Suar (Stazione Unica appaltante regionale), dunque non un novellino, era stato spostato al Via, l’ufficio che rilascia la Valutazione di Impatto ambientale (al posto di Nicoletta Faraldi, che ora denuncia la sua improvvisa ricollocazione al settore animali) per la costruzione delle opere pubbliche. L’incarico comporta specifiche competenze e chiama in causa la tutela di un territorio sfregiato da scelte passate all’insegna del laissez faire.
Ilfattoquotidiano.it lo ha contattato e Poggi che ha offerto la propria ricostruzione della vicenda: “Il cosiddetto disallineamento non è di un milione e 300mila euro, ma di 1 milione e 130mila euro, derivante a mia notizia da una serie di errori (rendicontazioni non liquidate, spese effettuate regolarmente ma non rendicontate). Questa cifra è stata sottoposta a verifica al termine della quale gli importi disallineati sono risultati pari a 566mila euro. Questa cifra sta scritta nella relazione che ho firmato il 13 ottobre scorso e trasmesso alla dottoressa Claudia Morich, direttrice generale del bilancio, invitandola a trasmetterla a chi di dovere. La dottoressa Morich l’ha inviata ai revisori dei conti che hanno rilevato diversi difetti di comunicazione fra Economato e Ragioneria, all’origine delle discrepanze nei conti che hanno causato il mio trasferimento, che non commento, come ho letto sui giornali. Ulteriori verifiche contabili effettuate da personale della Regione hanno ridotto ad appena 2.300 euro le differenze riscontrate e sto parlando dei 17 anni presi in esame, con circa 40mila movimenti”.
Poggi aggiunge di non aver mai avuto accesso ai conti correnti della Regione e conclude: “Chiedo al presidente Burlando di astenersi dal fornire pubblicamente cifre che non corrispondono alla realtà e lo stesso chiedo ai tecnici che gliele forniscono. Al presidente ho chiesto di avere accesso alle carte e all’ esposto (di cui nulla so) che mi avrebbe tirato in causa sostenendo che avrei favorito una ditta amica”. La risposta, continua il dirigente trasferito, è stata “che tutti gli incartamenti sono stati trasmessi alla procura delle Repubblica”. Poggi rimarca di non essersi mai occupato di sanità (l’esposto farebbe riferimento ad un appalto nel settore sanitario) “perché non era di mia competenza. Osservo”, conclude, “che è molto difficile truccare una gara sedendo in una commissione formata da tre persone tutte nominate dalla dottoressa Morich. Se ci sono responsabilità le individuerà la magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia. Sono assolutamente cosciente di non aver commesso nulla di illecito”.