L’Ente nazionale sordi scende in piazza a Roma per chiedere il riconoscimento della lingua dei segni. Tanti i manifestanti in corteo da piazza della Repubblica a Santi Apostoli. “E’ un diritto chiaro, espresso nella convenzione Onu del 2009 e ratificata dall’Italia. Vogliamo i fatti, non siamo cittadini di serie B”, afferma Giuseppe Petrucci presidente dell’Ens onlus. “Il riconoscimento della Lis c’è in tutta Europa, tranne a Malta, Lussemburgo e Italia”, spiega la europarlamentare belga Helga Stevens che aggiunge: “E’ una discriminazione forte per i sordi”. “Il disegno di legge – sottolinea Petrucci – è pronto in Parlamento, ma accantonato. Chiediamo attenzione da parte della politica”. “La vita di Nathalie – raccontano due genitori che hanno partecipato al corteo – è cambiata grazie alla Lis. Spesso si comunica a gesti con l’insegnate di nuoto o in altri posti, ma avere il riconoscimento di questa lingua cambierebbe tutto. Oggi si delega ogni cosa alla famiglia. L’ostacolo non sono i fondi, ma dare gli strumenti per diffondere e comunicare la cultura anche ai non udenti” di Irene Buscemi
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