Filmati, foto, costumi e oggetti di scena sono esposti, accompagnati dalla proiezione del documentario di Massimo Spano su Franco Cristaldi, a Los Angeles fino al 15 Gennaio 2015. "Vivo questo film come un'opera che, in buona sostanza, non si è mai conclusa" dice Giuseppe Tornatore
“Non capivo molto la differenza tra realtà e finzione. Recitavo giocando, e giocavo mentre si recitava…per me era un mondo nuovo”. Salvatore Cascio, il piccolo Totò protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, diretto da Giuseppe Tornatore nel lontano 1988, ricorda così il periodo di lavorazione della pellicola che commosse l’Academy.
Sono passati 25 anni dal premio Oscar come miglior film straniero, ma l’opera del regista siciliano conferma ancora oggi la sua poesia in tutto il mondo e potrebbe ritornare in sala. “Quando il film uscì nelle sale italiane non andò a vederlo nessuno. Gli incassi furono disastrosi, tranne a Messina, dove il film andò benissimo e non capivamo il perché. Il gestore del cinema Aurora si ostinò a tenerlo in cartellone, invitò la gente ad entrare gratis e, se il film fosse piaciuto, alla fine, avrebbero pagato” racconta Tornatore, ricordando l’opera che ha fatto innamorare del cinema numerose generazioni.
Il valore di questa pellicola è stato riconosciuto nuovamente a livello internazionale con la proiezione in anteprima della versione restaurata del film. Presso l’Egyptian Theatre di Los Angeles, Dolce & Gabbana, Luce Cinecittà e la Cineteca di Bologna hanno dato nuova vita a Nuovo Cinema Paradiso, grazie all’impiego di nuove tecniche digitali che hanno sistemato alcune immagini e suoni danneggiati dal tempo. L’operazione ha richiesto ben sei mesi di lavoro all’interno del Laboratorio dell’Immagine Ritrovata di Bologna, ma il risultato è stato apprezzato ed applaudito dal pubblico dell’AFI Film Festival 2014. In sala anche Danny DeVito che ha ricordato con commozione: “Anche nel paesino del New Jersey dove sono nato c’era una sola sala cinematografica e io mi sono ritrovato nel piccolo Totò. Anche io spesso non avevo i soldi per entrare al cinema dalla porta principale”.
“Vivo questo film come un’opera che, in buona sostanza, non si è mai conclusa. Perciò, ritrovarmi seduto a una consolle digitale, in una saletta non del tutto buia, rivedere i rulli del film e rendermi conto dalle rughe sulle immagini e le ferite del suono, che effettivamente di tempo ne è passato tanto, mi proietta in una dimensione davvero sconcertante. Sì, non c’è altra spiegazione, dev’essere proprio un effetto speciale” spiega Tornatore, che, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles, cura anche una mostra dedicata al suo capolavoro, aperta al pubblico fino al 15 Gennaio 2015. Filmati, foto, costumi e oggetti di scena sono esposti, accompagnati dalla proiezione del documentario di Massimo Spano su Franco Cristaldi, produttore del film. Mentre sul grande schermo del piccolo paesino siciliano Totò e Alfredo proiettavano film come La Terra Trema di Luchino Visconti o Il Grido di Michelangelo Antonioni, Tornatore realizzava un nuovo capolavoro del cinema italiano, raccontando un’amicizia sincera sotto la luce di una passione per il cinema come memoria della società, che riempie la vita delle persone.
“Con Noiret mi sono trovato benissimo, tra noi c’era un rapporto come un nonno con il proprio nipotino, e lo porto sempre nel mio cuore. Tornatore mi ha fatto diventare un piccolo uomo, mi ha riempito di fiducia e di stima e lo ringrazierò – dice Cascio – per tutta la vita. Ricevo ancora tantissimi messaggi e lettere da tutto il mondo, e penso che Nuovo Cinema Paradiso sia il film dei film, colpisce tutti perché è un sogno e fa sognare”.
Il trailer del film restaurato