Già in vari precedenti post abbiamo parlato di quanto sia urgente agire per la riduzione delle emissioni, sia per quanto riguarda i gas serra che l’inquinamento atmosferico da polveri sottili e altri inquinanti, proponendo una serie di azioni piuttosto incisive, ora però la questione climatica si fa sempre più evidente e urgente; del resto, agire per lo smog dà benefici anche sui gas serra e viceversa; dunque proviamo a stilare una serie di punti e proposte forti e urgenti, da realizzare entro il 2020:
– riduzione del 20-25% della produzione di rifiuti urbani pro-capite;
– promozione del compostaggio domestico e della “seconda vita” dei beni durevoli;
– raggiungimento del 70% di raccolta differenziata;
– riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 65% in termini di peso
– autosufficienza regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali
– diminuzione del numero di discariche e inceneritori
– miglioramento dei servizi per l’uso della bicicletta
– potenziamento del trasporto pubblico
– ampliamento, già dal 2015, delle aree e delle città soggette a limitazioni
– limitazione e omogeneizzazione delle deroghe
– riduzione del 20% il traffico veicolare privato
– estensione al 100% dei centri storici delle zone Ztl con almeno 20% dei centri storici pedonale
– realizzazione di piste ciclabili, che vadano a costituire una rete continuativa e di qualità (manto stradale uniforme e privo di ostacoli) per gli spostamenti quotidiani
– riduzione degli attuali limiti di velocità per i veicoli a motore sulle strade urbane ed extraurbane utilizzate promiscuamente da mezzi a motore e ciclisti
– estensione della rete ciclabile fino al raggiungimento di 1,5 metri per abitante di piste ciclabili nelle aree urbane (la media attuale è pari a 0,8 m) ed una quota di mobilità ciclabile pari al 20% degli spostamenti urbani
– aumento del 20% dei mq di aree verdi per abitante nell’area comunale
– sostegno alla diffusione di veicoli a basse emissioni, come quelli elettrici ed ibridi
– incentivi per la distribuzione eco compatibile delle merci
– incentivi allo spostamento del trasporto merci dalla gomma al ferro
Poi, ancora, puntare sulla città “compatta”, da preferire alla città “diffusa”, perché consente tra l’altro di consumare e impermeabilizzare meno suolo, una minor estensione delle reti e quindi minori dispersioni, di ridurre l’impatto da traffico dovuto agli spostamenti casa-lavoro e casa-studio ed alle esigenze di accesso ai servizi in ambito urbano. Infine, realizzare politiche di disincentivo all’uso dei veicoli privati per gli spostamenti.
Si tratta sicuramente di proposte molto ambiziose che molto definirebbero come i “soliti sogni irrealizzabili degli ambientalisti”! Ebbene, queste proposte, insieme a molte altre molto più dettagliate, esistono già: fanno parte del Piano Aria Integrato della Regione Emilia Romagna, un pacchetto corposo, purtroppo assai poco divulgato, ma ben documentato (qualche punto a nostro avviso è discutibile, ma può essere migliorato, ne riparleremo) approvato il luglio scorso dalla giunta regionale e per il quale si attendono ora le osservazioni di quanti interessati.
Nel rapporto si parla di cifre impressionanti dei costi sanitari e dei decessi prematuri dovuti all’inquinamento, per non parlare degli effetti delle emissioni di gas serra. Questo tema, purtroppo, è rimasto al di fuori o marginale nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 23 novembre; sarebbe interessante sapere se e come i vari candidati Presidenti e consiglieri intendono attuare questo piano. Senz’altro, auspichiamo che, chiunque vinca, non ne faccia carta straccia e lo applichi con coerenza e urgenza; ricordiamoci infatti che è l’economia che deve dipendere dall’ambiente e non viceversa.