Nel quartiere di Ostia dell'Infernetto, protesta contro il trasferimento in un Centro profughi della zona di 24 minori da quello di Tor Sapienza. Marino: "Violenza e provocazione inaccettabili". Il 22 novembre sit-in con Borghezio
Alcuni manifestanti di Forza Nuova hanno appeso un manichino impiccato di fronte al centro accoglienza di Ostia dove saranno ospitati 24 immigrati trasferiti da “Tor Sapienza“. Il pupazzo, accompagnato da uno striscione con scritto “Italiano impiccato, immigrato tutelato. Prima gli italiani”, è stato attaccato a un cavalcavia della stazione Lido Nord, dove è previsto per il 22 novembre un sit-in di protesta organizzato proprio da Forza Nuova, insieme a Casa Pound. “Il gesto – ha detto il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti – non c’entra nulla con il quartiere, ma serve a esasperare gli animi e alzare la tensione”. Il sindaco Ignazio Marino ha invece parlato di “Violenza e provocazione”. La protesta continua la scia di tensione sulla questione degli immigrati nelle periferie romane.
Alcuni esponenti di Forza Nuova e Casa Pound avevano organizzato per il 22 novembre un corteo di protesta “a difesa del X Municipio“, a sud della capitale, dove si trova il quartiere “Infernetto“. Oggetto della protesta il Centro profughi “Le betulle” di via Salorno, nel litorale romano, dove sono stati trasferiti alcuni minori del Centro di Tor Sapienza, dopo i continui disordini dei giorni scorsi, tra cui la fuga degli stessi ragazzi la stessa notte del primo trasferimento. La Questura, per motivi di ordine pubblico, aveva però vietato il corteo, consentendo una “manifestazione statica” per le vie del quartiere. Dopo il gesto dei manichini, era circolata la voce di una sospensione anche del sit-in, ma il “Comitato Difesa del X Municipio”, organizzatore dell’evento e vicino agli ambienti di Casa Pound, ha comunicato la conferma della protesta, alla quale aderiranno anche alcuni esponenti locali di Forza Italia e l’ormai immancabile Mario Borghezio, della Lega Nord, presente durante le proteste dei giorni scorsi a Tor Sapienza.
La richiesta di annullare il sit-in è arrivata dal Pd e da Sel: “Le formazioni neofasciste continuano a soffiare sul fuoco dell’intolleranza e della xenofobia animando le tensioni sociali nelle periferie” – ha detto il capogruppo di Sel in Campidoglio, Gianluca Peciola. Il sindaco Marino, dalla sua pagina Facebook, ha condannato duramente il tipo di protesta messa in atto da Forza Nuova all’Infernetto: “Appendere manichini impiccati contro i minorenni rifugiati non è una manifestazione ma una dimostrazione di inaccettabile violenza e provocazione che condanno fermamente. Vi chiamate Forza Nuova – ha aggiunto il sindaco, fortemente contestato nei giorni scorsi dai residenti di Tor Sapienza – ma di nuovo non avete nulla. Il vostro razzismo e la vostra violenza sono vecchi e disumani”. Forte presa di distanza anche dal presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone “È un atto indegno e violento, che deve essere condannato con fermezza non solo dalle forze politiche del centrosinistra ma anche da quelle del centrodestra“.
Nella borgata capitolina di Tor Sapienza, teatro degli scontri delle ultime settimane tra residenti e immigrati, non si placano le tensioni. Sulla questione dei rifugiati è intervenuto l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati: “È vergognoso che si strumentalizzi il disagio dei cittadini forzando un conflitto con persone vulnerabili come i rifugiati e facendone capri espiatori – ha dichiarato Laurens Jolles, delegato Unhcr per il Sud Europa – Ci appelliamo alle istituzioni italiane, affinché continuino a garantire appieno il diritto alla protezione e all’accoglienza dei rifugiati. Un richiamo è arrivato anche dal presidente della Cei,il cardinale Angelo Bagnasco, che ha giudicato gli scontri di Tor Sapienza “uno spettacolo tristissimo che non fa onore al nostro Paese”.