Sofferenza, tanta. Determinazione. E la classe di Adem Ljajic, rincalzo di lusso e uomo in più nel freddo pomeriggio di Bergamo. La Roma passa 2-1 sul campo dell’Atalanta (tabellino e cronaca), dopo essere partita a handicap e aver giocato un secondo orrendo, senza mai tirare in porta. Ma quello che c’è stato fra il gol al primo minuto di Moralez, e la rete al 43’ di Nainggolan che ribalta il risultato è una reazione importante, da grande squadra. E vale tre punti preziosi, con cui alla ripresa dopo la sosta i giallorossi sono di nuovo in vetta alla classifica, in attesa della Juventus che affronta la Lazio all’Olimpico.
Pronti, via e la Roma è già sotto. Ashley Cole dà torto a Garcia che lo ha preferito a Holebas (era uno dei ballottaggi della vigilia, non che il terzino greco offrisse molte garanzie in più) e conferma di essere un problema per la sua squadra: Raimondi lo ubriaca sulla fascia e mette al centro un pallone interessante, Maxi Moralez è bravissimo ad insaccare sotto l’incrocio dei pali. Avvio choc, come a Napoli due settimane fa. Quella, però, era stata un’eccezione: di solito sono i giallorossi a mettere in discesa le partite partendo fortissimo e segnando subito. Stavolta si ritrovano ad inseguire. Non è facile, e infatti è ancora l’Atalanta a sfiorare il raddoppio: su un’uscita imperfetta di De Sanctis, Baselli al volo coglie una traversa che avrebbe potuto essere il colpo del ko.
Senza la fantasia di Totti squalificato, senza la velocità di Gervinho a riposo dopo le fatiche con la nazionale (la sua Costa D’Avorio si è qualificata per la prossima Coppa d’Africa), la manovra giallorossa è molto più impacciata. L’Atalanta pressa bene, arriva sempre prima sulle palle vaganti. La Roma è in affanno. Ma proprio nel momento di difficoltà ha il merito di pescare dal cilindro il coniglio del campione. Non uno dei suoi più celebrati, quel Ljajic talento incompiuto che quasi sempre segna quando conta poco. Stavolta la sua rete (destro a giro da repertorio) è pesante, rimette in partita la Roma, ristabilisce le gerarchie in campo. C’è una squadra più forte, che lotta per lo scudetto e vuole vincere. E ce n’è un’altra, però, che gioca in casa, è in gran giornata e pur avendo vanificato un po’ ingenuamente il vantaggio resta sul pezzo. Gioco ed occasioni su entrambi i fronti, anche nervosismo dopo un fallo punitivo di Moralez su De Rossi, reo (agli occhi dell’atalantino) di non aver buttato la palla fuori con Gomez a terra. La partita è vibrante. Ma la Roma, superato l’ostacolo, va di slancio. E riesce a ribaltare il risultato già prima nell’intervallo, su un altro contropiede avviato da una bella sponda di Destro, ben orchestrato da Ljajic e concluso in rete dal piattone di Nainggolan.
Sotto forse ingiustamente, gli orobici nella ripresa riprendono in mano le redini del gioco. Anche se i ritmi si abbassano, insieme alla qualità dello spettacolo. La Roma si accontenta di controllare il vantaggio, anche troppo. Sull’atteggiamento rinunciatario pesano anche i problemi in difesa. Che la coperta sia sempre più corta lo dimostra l’esordio del 19enne della primavera Michele Somma: di Maicon si sono perse le tracce, a sinistra difficile capire quale sia il male minore tra Cole e Holebas, chissà che questo ragazzo non possa rappresentare una valida alternativa per Garcia. Intanto i giallorossi soffrono, per quarantacinque minuti non si vedono mai dalle parti di Sportiello e chiudono con un 4-5-1 iper-difensivo.
L’Atalanta alza il pressing col passare dei minuti, ma in realtà non crea quasi nulla: l’unica occasione, clamorosa, è un regalo di De Rossi a Moralez in disimpegno intorno alla mezzora, ma la conclusione dell’argentino dall’altezza del dischetto termina a lato di poco. E l’1-2 finale premia gli ospiti ben al di là dei loro meriti. La Roma ha sbagliato l’approccio alla gara, come già a Napoli, ma contro un avversario di calibro inferiore, e per la seconda volta di fila. Un campanello d’allarme su cui Garcia dovrà riflettere. Come anche su una difesa non sempre a tenuta stagna e su Iturbe in fase involutiva. Ma le grandi squadre ribaltano risultati e partite difficili. La Roma lo ha fatto a Bergamo, è di nuovo in vetta alla classifica. E ora tifa Lazio.