Secondo il rapporto dell'European Youth Forum i più colpiti sono Grecia, Italia e Spagna. A pesare i tagli ai salari più bassi imposti dalle misure di austerità e i tagli all'educazione. E in questi tre paesi il 50% dei giovani fanno figli più tardi
Italia, Grecia e Spagna sono i Paesi più colpiti. I giovani dei tre Paesi del Mediterraneo se la passano più male di tutti, secondo il rapporto “Youth in the Crisis: What Went Wrong?” dell’European Youth Forum, il più grande network di associazioni giovanili europee ed internazionali. A pesare prima di tutto la disoccupazione galoppante, letteralmente raddoppiata dal 2012, e i tagli ai salari più bassi imposti dalle misure di austerità, questo soprattutto in Grecia dove si è arrivati a un meno 32 per cento a fronte di un meno 22 per cento medio in Europa. E i tagli all’educazione di certo non hanno aiutato, specie in Paesi come l’Italia, che un recente rapporto della Commissione europea vede già ultima in Europa per percentuale di risorse pubbliche destinate all’educazione a tutti i livelli.
Politiche di austerità alla sbarra.“Le politiche di austerità fiscale adottate a partire dal 2009 hanno contribuito ad aggravare la disoccupazione”, si legge le rapporto che non si limita a parlare di quei Paesi che hanno subito le visite della troika (Ue-Bce-Fmi) in cambio di prestiti internazionali. Lo studio fa un esempio pratico: secondo i dati dell’International Institute for Labour Studies, a livello europeo tagli medi alla spesa pubblica dell’1,4 per cento del Pil (in termini di welfare e assistenza) comportano una contrazione economica dell’1,6 per cento – al netto della crisi economica – che, a sua volta, si trasforma in un aumento del 1,3 per cento della disoccupazione, ovvero 2,84 milioni di posti di lavoro in meno.
Rischio “sindrome di Peter Pan”.”C’è un collegamento diretto tra il reddito dei giovani e la possibilità di lasciare la casa dei propri genitori in tutti i Paesi europei”, si legge nel rapporto, tanto che “nei Paesi dove la disoccupazione è più alta, come Italia, Grecia e Spagna, e il mercato immobiliare ha i prezzi più alti, i giovani escono di casa sempre più tardi”. Lo stesso vale per la possibilità di crearsi una propria famiglia. “In Italia, Grecia e Spagna il 50 per cento dei giovani fanno figli più tardi, 36 anni per gli uomini e 32 per le donne, a fronte di una media europea rispettivamente del 34 e 30″ (dati Eurofound).
A rischio il passaggio dei giovani all’età adulta. “L’Europa deve fare il possibile per evitare una generazione perduta di giovani senza prospettive e alcuna sicurezza”, attacca Peter Matjašič, presidente dell’EYF, che denuncia “il serio pericolo che corrono i giovani nel loro passaggio alla vita adulta“. La ricetta magica dell’European Youth Forum? Iniziamo da riforme strutturali e istituzionali, poi investimenti pubblici nella sicurezza sociale e in settori chiave come la green economy e l’industria delle telecomunicazioni. Infine, ça va sans dire, maggiore attenzione all’educazione, da quella formale a quella informale, dagli stage di qualità e non sostitutivi di nuove assunzioni a una maggiore inclusione dei più giovani nell’elaborazione delle politiche che li riguardano.