Il presidente del Senato ha parlato al 20° vertice antimafia della Fondazione Caponnetto, in provincia di Firenze. Un passaggio del discorso è dedicato l'aumento della conflittualità sociale registrata nelle ultime settimane: "L'Italia è vulnerabile e insicura, servono riforme urgenti per far ripartire il Paese"
Sicurezza, mafia, riforma della prescrizione e della giustizia. Sono i temi toccati dal presidente del Senato Piero Grasso nel suo suo intervento al ventesimo vertice antimafia della Fondazione Caponnetto, a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze. “Oggi la mafia, con imprenditori e professionisti, colloquia con le istituzioni e crea un connubio con il potere finanziario e politico”, ha spiegato Grasso. La mafia, ha aggiunto, “non fa affari solo nelle terra di ordine, ma anche al centro, al nord e all’estero. Ma le teste restano al sud. Quando si avviano inchieste al nord Italia o all’estero si deve sempre cercare i collegare con le regioni di origine”. Cosa fanno le istituzioni per contrastare il fenomeno? “Ho accolto con favore il disegno di legge del governo contro la criminalità organizzata e i patrimoni illeciti – ha spiegato l’ex procuratore nazionale antimafia – anche se non posso ahimè entrare nel merito delle soluzioni”, vista la carica che ricopro. Il problema, tuttavia, resta: “Ormai da mesi sulle riforme penali c’è una difficoltà politica a giungere a soluzioni equilibrate e condivise”.
La necessità di una approfondita riforma in grado di far ripartire la giustizia è stata al centro degli annunci degli ultimi governi. Ma, per l’appunto, sono rimasti annunci: “Io aspetto almeno da 20 anni la riforma della giustizia – ha spiegato ancora il presidente del Senato – soprattutto perché sia più celere, nel rispetto delle garanzie della difesa, ma che cerchi di superare questa lentezza, perché una giustizia che ritarda è una non giustizia”. Un esempio: “Di modifica della prescrizione se ne parla da almeno vent’anni. Ora è successo un fatto che ha scosso le coscienze e oggi sono tutti d’accordo. Io vorrei che domani tutti fossero insieme a risolvere il problema”. Il riferimento è alla prescrizione dei reati nel processo Eternit: “Con l’emozione del momento gridiamo tutti di fare la modifica della prescrizione al più presto – ha aggiunto Grasso – io da tempo ho indicato quale potrebbe essere il nuovo modo di vedere la prescrizione e speriamo che, visto che tutti si dichiarano d’accordo, possa andare avanti”.
Un passaggio del suo discorso Grasso lo dedica all’aumento della conflittualità sociale registrata nelle ultime settimane: “L’Italia è vulnerabile e insicura, le occupazioni delle piazze e delle periferie segnalano un malessere; questo impone un quadro politico stabile per attuare le riforme urgenti per far ripartire il Paese”. Grasso ha elencato “la riforma del lavoro, della giustizia civile e penale, della legge elettorale. Mi auguro – ha aggiunto – che non ritorni, su questi temi vitali, il clima di chiusura reciproca e che non si ripetano i gravi comportamenti che si sono verificati durante la riforma costituzionale, lo Sblocca Italia e il Jobs Act. Che si riesca ad improntare il confronto democratico al drammatico senso di urgenza e di responsabilità di cui ha vitale bisogno il Paese – ha concluso Grasso – e che la gente ci chiede a gran voce. Vi assicuro che io considero questo il mio più importante impegno”.