Sindaco e assessore ritratti nelle vesti di rapinatori ai danni delle casse comunali. "Vignetta diffamatoria per l'onore del Comune di Livorno". Proposta querela per gli autori e i due giornali locali che l'hanno pubblicata. Nelle scorse settimane la giunta aveva permesso agli assessori "pendolari" di chiedere il rimborso delle spese: 38mila euro il costo annuo per il 2015 e il 2016
Una vignetta satirica sui rimborsi concessi agli assessori “pendolari” del Comune di Livorno ha mandato su tutte le furie la giunta grillina che così ha deciso di proporre querele contro gli autori e contro i due giornali locali che l’hanno pubblicata. Nella città famosa per la burla delle false teste di Modigliani e per la satira del Vernacoliere questa volta per la giunta non ci troviamo davanti a semplice satira: la vignetta viene infatti ritenuta “diffamatoria per l’onore e il decoro dell’amministrazione comunale”.
A inviare il disegno alle redazioni era stata nei giorni scorsi l’associazione culturale “Livorno Democratica”: la vignetta era stata allegata a un intervento critico (anch’esso pubblicato) nei confronti della decisione della giunta grillina (giudicata in forte contrasto “con la proclamata volontà di ridurre la spesa per gli amministratori”) ma soprattutto delle opposizioni perché non si sarebbero impegnate a redarre “un atto amministrativo concreto” per convincere la giunta a cancellare “un atto scandaloso”.
La giunta ha proposto di querelare l’autore della vignetta (“Rima” è il suo pseudonimo), il direttivo dell’associazione “Livorno Democratica”, i direttori dei due quotidiani locali (Tirreno e Nazione) e “ogni altro soggetto ritenuto responsabile”. Tutto ciò – si legge nella delibera di giunta approvata lo scorso 21 novembre – “a tutela del prestigio e della reputazione dell’amministrazione comunale”. Decisione presa compattamente da sindaco e giunta (alla seduta erano assenti soltanto Perullo e gli assessori Fasulo e Dhimgjini). Secondo i calcoli della giunta grillina l’entità dei rimborsi in favore degli assessori “pendolari” dovrebbe risultare per il 2015 e il 2016 pari a circa 38mila euro annui (23mila euro invece per il 2014). “Un provvedimento – si legge nella nota di Livorno Democratica inviata ai quotidiani locali – che ha molte probabilità di entrare nel raggio di attenzione della Corte dei Conti, data la sua evidente anomalia”. L’associazione si domanda “perché nessun gruppo di opposizione (a parte le polemiche verbali che lasciano il tempo che trovano) abbia concretamente contestato la decisione di riconoscere rimborsi agli amministratori residenti fuori dal Comune”. “Livorno Democratica” invita comunque i gruppi politici a rimediare: “C’è ancora tempo per farlo. Così avremo modo anche di sapere se tutto il gruppo consiliare grillino si è rimangiato, come la sua giunta, la sbandierata (in campagna elettorale) volontà di tagliare i costi della politica”.