Pillola dei cinque giorni dopo, “dal 2015 disponibile in tutta l’Ue senza ricetta”

L'Agenzia europea dei farmaci chiede di rendere il contraccettivo d'emergenza un medicinale da banco. Ora si aspetta la decisione vincolante della Commissione europea. In Italia è disponibile solo con prescrizione e test di gravidanza

La contraccezione d’emergenza, la pillola cosiddetta “dei cinque giorni dopo” dovrebbe essere disponibile in farmacia senza ricetta. È il parere dell’Agenzia europea dei farmaci (Ema). Ora, per rendere questa raccomandazione operativa in tutti gli stati dell’Ue entro il 2015, si dovrà aspettare la decisione della Commissione europea, che sarà legalmente vincolante. “È un contraccettivo d’emergenza usato per prevenire gravidanze indesiderate se assunto entro 120 ore (5 giorni) da un rapporto sessuale a rischio, e agisce prevenendo o ritardando l’ovulazione – spiega l’Ema – Ma il farmaco è più efficace se assunto entro le 24 ore”. Dunque, sottolinea l’Agenzia europea dei farmaci , ”rimuovere il bisogno di ottenere la prescrizione dal medico dovrebbe velocizzare l’accesso delle donne a questo medicinale e quindi aumentarne l’efficacia”.

Il farmaco a base di ulipristal acetato, prodotto dall’azienda HRA Pharma, è stato approvato in Europa con l’obbligo di prescrizione medica a fine del 2009. Al momento, in Italia il medicinale è vincolato a prescrizione e test di gravidanza. Negli ultimi cinque anni, afferma l’azienda, la pillola è già stata utilizzata da più di 3 milioni di donne in 70 paesi. “Ben venga una novità del genere – dice Silvana Agatone, presidente della Laiga (Libera Associazione Italiana dei Ginecologi per l’Applicazione della legge 194) – Spesso ottenere la contraccezione di emergenza è una corsa a ostacoli: si può trovare il medico obiettore che non fa la ricetta ma anche il farmacista obiettore che non dà la pillola, quando persino in Brasile questo è un farmaco da banco. Spesso sono le donne molto giovani ad aver bisogno di questa pillola, e proprio in questi soggetti è molto meglio una pillola prima che un aborto dopo”.

Non è d’accordo Eugenia Roccella, deputata di Ncd e sottosegretario alla Salute proprio negli anni dell’approvazione del farmaco. “Dal punto di vista educativo, trasformarlo in un farmaco da banco suggerisce che non fa male, che si può prenderne quanto si vuole. E visto che a richiederla sono quasi sempre le adolescenti, non le educhiamo certo alla consapevolezza di cosa stanno per fare – spiega Roccella – Inoltre sullo stesso foglietto illustrativo c’è scritto che il farmaco è teratogenico in caso di gravidanza pregressa, ovvero impedisce il normale sviluppo del feto, quindi ci sono preoccupazioni sanitarie per questo motivo e anche perché non sappiamo ancora quale effetto possa avere un uso ripetuto su un corpo giovane”, conclude la deputata Ncd.