Il Saluto al sole, Surya Namaskara in sanscrito, è la sequenza di asana più famosa dello Yoga.
Si tratta di una serie di dodici movimenti attraverso i quali il praticante passa dalla posizione in piedi, si sdraia sul petto, striscia a terra, si solleva sulle braccia e infine recupera la posizione iniziale. Qui comincia una seconda parte del ciclo, sempre composta dagli stessi 12 movimenti, che però si appoggia sull’altra gamba.
La sequenza più diffusa di Surya Namaskara è probabilmente questa: Pranamasana; Hasta uttanasana; Padahasta; Ashvasanchalana; Adho mukha svanasana; Ashtanga namaskara; Bhujangasana; Adho mukha svanasana; Ashvasanchalana; Padahasta; Hasta uttanasana; Pranamasana.
In India spesso si esegue spesso Surya Namaskara facendo sbattere violentemente gli alluci a terra prima di rimettersi in piedi, allo scopo di stimolare l’ipofisi.
In Europa si trova qualche volta una variante che inserisce un Makarasana di forza (sulle punte dei piedi e con braccia toniche) al posto del primo Adho mukha svanasana e comincia in Svanasana l’Ashatanga namaskara, il passaggio sugli otto punti del corpo (punte dei piedi, ginocchia, torace, mani e mento). L’esecuzione di Ashvasanchalana può avvenire con le mani congiunte e le braccia tese in alto o con le mani appoggiate a terra.
Quale che sia la sequenza, Surya Namaskara è una pratica con un profondo significato filosofico e devozionale, che simboleggia tra l’altro anche l’omaggio e il ringraziamento al nuovo giorno. Per questo è raccomandata eseguirla la mattina come primo passo del viaggio interiore che il praticante andrà a compiere durante la giornata.
Al Centro Yoga Prema di Moncalieri (To) coordinato dal maestro Piero Foassa ho assistito alla conferenza del dottor Stefano Gargano incentrata proprio su Surya Namaskara. Il dottor Gargano è un fisiatra e medico ayurvedico e ha studiato Surya Namaskara sotto le lenti della medicina tradizionale indiana.
Per l’Ayurveda Surya Namaskara è una delle pratiche quotidiane, i Dinacharya.
Da sottolineare comunque che, per quanto qui in Occidente si tenda a fare una certa confusione tra le discipline orientali, Yoga e Ayurveda non sono filosofie “sorelle”, ma “cugine”. Benché appartenenti allo stesso contesto, nella configurazione dei principali sei Darshana indiani lo Yoga è in coppia con il Samkhya, il suo presupposto teoretico. L’Ayurveda discende principalmente da un’altra coppia di Darshana, quella composta da Nyaya-Vaisheshika.
Distinzioni filosofiche a parte, è interessante la lettura di Surya Namaskara fatta dal dottor Gargano, che spiega come la pratica, grazie alla sincronizzazione movimento-respiro, ponga l’attenzione più sull’espirazione che sull’inspirazione. Un’inversione della consapevolezza altrimenti sconosciuta all’Occidente.
Surya Namskara riesce poi a mettere in moto il 90% dei gruppi muscolari del corpo, che vengono attivati in modo sequenziale. Allo stesso modo, le grandi articolazioni (anche, spina dorsale, scapole) vengono stimolate dal basso verso l’alto grazie alla concatenazione dei movimenti. Il dottor Gargano ha citato uno studio recente secondo il quale due gruppi di soggetti omogenei sono stati analizzati sotto sforzo. Il gruppo che aveva praticato Surya Namaskara ogni giorno per 24 settimane rispetto a quello che non lo aveva praticato ha sviluppato un performance migliore di circa il 30%.
Nonostante ciò, lo sforzo sulle articolazioni è minimo grazie alla fluidità della sequenza. Durante l’esecuzione si sta solo due volte a braccia alzate, mentre in tutte le altre posizioni la presa è sempre salda a terra attraverso quattro arti (nel caso di Ashvasanchalana con mani a terra).
Il corpo disegna così un “campo chiuso”, un perimetro di assoluta saldezza che esclude ogni movimento incontrollato. La ripetizione della sequenza su un lato e sull’altro ha lo scopo di distribuire questo controllo totale sulle “periferie del corpo” rispettando la naturale asimmetria del corpo stesso.
È per queste molteplici ragioni che, secondo il dottor Gargano, Surya Namaskara è una pratica capace di donare a chiunque i suoi grandi benefici.
Domani mattina, dopo averla eseguita, ricordiamoci di consigliarla a tutti.