Il 21 novembre Salvini vi fece visita, in campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna. Oggi quel posto ha preso fuoco: si tratta di una palazzina (è una vecchia osteria) che avrebbe dovuto ospitare alcuni profughi extracomunitari in arrivo alle porte di Piacenza, a Gossolengo, nella frazione Caratta. Un principio d’incendio, subito sedato dal pronto intervento dei pompieri, che in breve hanno spento il rogo. “Natura dolosa” hanno comunicato i carabinieri della Compagnia di Bobbio. Nella notte è stata forzata la porta d’ingresso del locale, sono stati accatastati all’interno alcuni pneumatici. Poi le fiamme, probabilmente utilizzando benzina. La struttura, dove erano in corso lavori di pulizia per la futura sistemazione, ha subito danni di lieve entità. Sul caso indagano magistratura e polizia. La condanna del primo cittadino Angelo Ghillani è netta: “Un gesto che non risolve nulla rispetto alla questione profughi. Un atto da biasimare, anche se ribadisco la mia contrarietà all’arrivo degli stessi”. Un incontro in prefettura sulla vicenda era programmato per oggi, ma è stato rimandato.

Venerdì il segretario federale della Lega Nord, a Gossolengo per sostenere la candidatura a governatore della Regione di Alan Fabbri, aveva detto: “L’invio di 30 profughi in una frazione, Caratta, di 30 abitanti, è una follia”. Parole pronunciate proprio davanti alla palazzina che stamane ha preso fuoco, “l’ennesimo alloggio riservato a immigrati”. “Mancano i collegamenti, appare strano anche che i locali riescano a ospitare così tanti clandestini”, avevano invece contestato alcuni residenti della zona, che di immigrati proprio non vogliono sentire parlare. Non era mancato poi il gioco dello scaricabarile: “La colpa di questa situazione è tutta del Partito democratico che ha voluto e sostenuto Mare Nostrum. Inutile che, in campagna elettorale, per paura di perdere voti, facciano i finti tonti”, aveva tuonato Fabbri. Il sindaco piddino sull’accoglienza dei migranti la pensa come il Carroccio, ma non vuole gettare benzina sul fuoco: “Il problema dei profughi non è né di sinistra né di destra. È un problema di sicurezza degli abitanti”. Ma ribadisce: “La località Caratta non può sopportare questo numero di profughi, e dunque confermiamo ancora una volta la nostra contrarietà alla decisione della prefettura”, scelta definita “demenziale”.

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