Dopo quattro anni c’è un indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno) ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola. Si tratta di Humberto Damiani De Paula, detto “il brasiliano“, iscritto nel registro degli indagati per “omicidio volontario con l’aggravante del metodo mafioso”. Dopo il delitto erano uscite notizie su una presunta lite tra l’uomo e il sindaco, pochi giorni prima deldelitto. Damiani, rinchiuso dallo scorso gennaio nel carcere di Bogotà, in Colombia, dopo un’indagine per un giro di spaccio di droga nel Cilento che aveva fatto scattare un mandato di cattura internazionale, è stato interrogato per 5 ore grazie a una rogatoria internazionale della procura di Salerno. Il pm Rosa Volpe, assistita dall’autorità giudiziaria colombiana, ha ascoltato per 5 ore Damiani, che e si è dichiarato totalmente estraneo ai fatti”. Subito dopo l’omicidio del sindaco di Pollica, il pm inizialmente incaricato delle indagini, Luigi Rocco, aveva avanzato l’ipotesi di un delitto commissionato dalla camorra che avrebbe visto nell’impegno politico di Vassallo, un ostacolo al traffico internazionale di droga: Damiani era da tempo sotto l’occhio degli investigatori per la sua vicinanza agli ambienti camorristici contrastati dal sindaco ucciso. Si era dato latitante e arrestato il 26 giugno 2011.
A confermare l’iscrizione nel registro degli indagati di Damiani è il suo stesso avvocato, Michele Sarno: “Il mio assistito ha ribadito con forza la sua completa estraneità alla vicenda – ha raccontato il legale – e ha spiegato di non aver avuto mai alcun rapporto con Vassallo, sconfessando l’episodio riportato dalla stampa di un litigio con il sindaco qualche giorno prima della sua morte”. “Il brasiliano” – secondo quanto riferito da Sarno – ha inoltre chiarito che non sapeva dove abitava il sindaco, ma di averlo appreso solo nel momento in cui i giornali hanno pubblicato la fotografia del luogo del delitto”. L’avvocato ha infine comunicato la sua fiducia nella magistratura, ricordando come il pubblico ministero che si sta occupando della vicenda, Rosa Volpe, abbia gestito in maniera brillante anche il caso Claps.
La stessa fiducia nei confronti della Procura di Salerno è stata ribadita da Dario Vassallo, fratello del sindaco ucciso e presidente della ‘Fondazione Angelo Vassallo’: “Ha sempre fatto un lavoro costante e meticoloso. A noi, però, interessa anche sapere chi c’è dietro il delitto di mio fratello – ha detto Dario -. Bisogna pensare ad un disegno più grande e complesso. Chi uccide un sindaco, uccide lo Stato, in quanto suo rappresentante e deve essere proprio lo Stato ad avere il dovere di appurare chi c’è dietro questa uccisione – ha affermato -. Sono convinto che la droga abbia un ruolo importantissimo in tutta la vicenda. Bisogna indagare su certi personaggi che nel 2010 gravitavano nell’area del Cilento. La droga oltre che venire dal mare poteva venire anche da terra. E non parlo di piccoli quantitativi.