Centravanti potente e prolifico, fu tra i protagonisti, tra il '63 e il '65 del ciclo di vittorie della leggendaria squadra di Herrera. Il cordoglio dei nerazzurri: "Negli occhi e nella memoria la sua dedizione a questi colori"
È morto a Milano, a 80 anni, Aurelio Milani, bomber della Grande Inter di Helenio Herrera tra il ’63 e il ’65. Con i nerazzurri vinse due volte la Coppa dei Campioni, una coppa Intercontinentale e uno scudetto. La società ha espresso il proprio cordoglio con una nota sul sito ufficiale. “F.C. Internazionale è vicina alla famiglia Milani, nell’apprendere la notizia della scomparsa di Aurelio. Negli occhi e nella memoria, la sua carriera all’Inter, la sua dedizione per questi colori, la gioia che ha saputo trasmettere a milioni di tifosi e appassionati di calcio, diventando mito con la Grande Inter. Centravanti classico, dotato di grande fisico e con un gioco generoso, sempre al servizio della squadra, Milani è stato decisivo anche nella finale di Vienna contro il Real Madrid nel 1964, regalando una perla da ricordare per sempre. La società si stringe attorno alla moglie Ida e alle figlie Mariella e Simona in questo momento di dolore”.
Nato a Desio, in Brianza, nel 1934, oltre a quella nerazzurra vestì le maglie di Atalanta, Sampdoria, del Padova di Nereo Rocco e della Fiorentina, in cui giocò accanto a Petris e Hamrin. Con la maglia viola, nel campionato 1961/62, mise a segno 22 reti vincendo il titolo di capocannoniere. Ha anche vestito la maglia azzurra.