Cultura

La Civica Scuola di Cinema di Milano si rinnova: l’ambizione dei ragazzi? La regia

Fino a pochissimi anni fa la percentuale di occupati da chi usciva dalla Civica era oltre il 90%. Oggi complice la crisi generalizzata e la riformulazione del settore il dato in uscita è calato, ma è ancora alto: “Vogliamo collocare gli studenti in un mercato che definire in buona salute è scorretto. Lo definirei, invece, in movimento" ha detto il direttore Laura Zagordi

di Davide Turrini

Un’area da tremila metri quadrati, cinque teatri di posa, uno studio televisivo con sala regia, uno studio di animazione, 77 postazioni di montaggio, 16 aule, laboratori, mediateca, magazzino e uffici. Sono i numeri della nuova sede della Civica Scuola di Cinema di Milano che da pochi giorni si è trasferita nell’Ex Manifattura di Via Testi dopo un’inaugurazione coi fiocchi a cui hanno partecipato assessori comunali e regionali (la riqualificazione è finanziata con circa 3 milioni di euro all’interno del programma quadro tra Regione e Comune ndr), ex allievi oggi alla ribalta dell’audiovisivo (Daniele Ciprì, Marina Spada, Alina Marazzi, Michelangelo Frammartino e Luca Lucini, tanto per stare sia nel commerciale che nel d’essai), il ministro della cultura Dario Franceschini e ha pure fatto una capatina di Toni Servillo per una lezione d’attore. Sono 400 gli studenti diplomati o con una laurea triennale che studiano alla Civica; oltre 100 i docenti per gli 8 corsi triennali (Regia, Produzione, Ripresa e fotografia, Digital animation, Sceneggiatura, Montaggio, Sound design, Multimedia) e i 4 serali (Documentario, Produzione cinematografica, Videogiornalismo e Sceneggiatura) con il doppio obiettivo: formazione e inserimento nel mercato del lavoro.

“Il dato buffo è che su 90 che s’iscrivono 50/60 vogliono fare i registi, una professione mito che resiste”

“Questa scuola è nata nel 1952 e ha cambiato pelle più volte, la nuova sede è quindi il compimento di un lungo percorso aggiornatosi al cambiamento tecnologico in atto da tempo a cui rispondiamo fornendo mezzi, strutture e sapere”, spiega al fattoquotidiano.it il direttore della Civica Scuola, Laura Zagordi. Un primo anno comune a tutti per prepararsi sull’intera filiera dell’audiovisivo e poi le singole specializzazioni: “Il dato buffo è che su 90 che s’iscrivono 50/60 vogliono fare i registi, una professione mito che resiste”, racconta Zagordi, “poi però una volta compreso dove può esprimersi meglio il proprio talento a fine primo anno la percentuale degli studenti che vuole fare il regista cala drasticamente al 30%”. Diversi i campi in cui la Civica punta nella nuova sede rinnovata, soprattutto nella fascia serale a orario ridotto a cui possono accedere anche professionisti con già una certa esperienza alle spalle: “Puntiamo molto sul corso di Sceneggiatura. I mezzi tecnici non sono più come una volta difficili da utilizzare, ma alla portata di tutti. Così quello che spesso manca sono le idee e la cultura del settore. E poi s’insegna a scriver non più solo per cinema e tv, ma per un mondo dell’audiovisivo a tutto tondo che comprende anche web e videogiornalismo. In queste aree cerchiamo di formare studenti sia nel montaggio che nella ripresa, ma anche qualcosa in più, come la capacità di raccontare la realtà su un nuovo canale comunicativo”. Fino a pochissimi anni fa la percentuale di occupati da chi usciva dalla Civica era oltre il 90%.

E poi s’insegna a scriver non più solo per cinema e tv, ma per un mondo dell’audiovisivo a tutto tondo che comprende anche web e videogiornalismo 

Oggi complice la crisi generalizzata e la riformulazione del settore il dato in uscita è calato, ma è ancora alto: “Vogliamo collocare gli studenti in un mercato che definire in buona salute è scorretto. Lo definirei, invece, in movimento. Per questo puntiamo molto nei tirocini remunerati e cerchiamo che non ci siano stage gratuiti”, prosegue Zagordi, “certo io mi laureai alla Civica nel triennio 1982/83/84 e appena uscita da qui lavorai in Rai immediatamente . Erano altri tempi, ma la Civica è ancora questo”. La Civica Scuola di Cinema di Milano, assieme alla Scuola Civica Musicale appena dedicata a Claudio Abbado e alla Scuola di Lingue (entrambe riconosciute dal Miur) e alla Scuola di Teatro Paolo Grassi, sono gestite dalla Fondazione Milano, finanziata dal Comune con una cifra annuale “attorno ai 10 milioni di euro per 300 dipendenti fissi e più un centinaio collaboratori”, come specifica Monica Gattini Bernabò, direttore generale di Fondazione Scuole Civiche. “Si è parlato di noi come ad una nuova Cinecittà. Il riferimento credo sia al fatto che nella nuova sede siamo vicini alla Cineteca di Milano e al Centro Sperimentale, e l’idea di creare un polo polivalente c’è tutta”, continua Zagordi, “Per ora però i nostri studi di posa sono per l’attività didattica e non per le produzioni esterne. Il nostro obiettivo rimane la formazione. Ad esempio saremo al FilmMaker Festival di Milano (28 novembre-8 dicembre 2014 ndr) con il documentario “Phtofinish” realizzato dagli studenti”. “E poi la nostra forza è il collettivo”, conclude la direttrice, “ricordo che quando appena diplomata andai a girare uno spot pubblicitario sul set c’era un ex compagno della Scuola che mi diede suggerimenti tecnici per fare meglio il mio lavoro. Oggi i ragazzi si mettono in società per affrontare il mercato e soprattutto si danno da fare talmente tanto che spesso la sera devo sbatterli fuori dalle aule”.

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