“Non abbassare il livello di garanzia dell’indagato o dell’imputato. Informatizzare e abbattere i costi del processo anche attraverso l’introduzione della videoconferenza, chiusura della Dia (Direzione investigativa antimafia) e dei tribunali inutili e abolizione del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria)”. Questa la ricetta che Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, nonché presidente della commissione voluta dal premier Renzi per combattere la criminalità organizzata, ha fornito durante il dibattito organizzato da Paolo Flores d’Arcais (direttore di MicoMega) dal titolo “Un programma per la giustizia” che si è svolto a Roma presso la libreria Arion di via Cavour a Roma. “Spostare i detenuti da un carcere ai Tribunali preposti ai maxi processi – ha spiegato Gratteri – costa allo Stato 70 milioni di euro l’anno. Dunque, con la modifica di un solo articolo del codice penale, si genererebbe un risparmio enrorme. Sono calabrese e – ha proseguito Gratteri – ho la testa dura. Non appena depositerò tutto il lavoro andrò in televisione a spiegare cosa abbiamo prodotto in questi mesi, affinché tutti ne siano a conoscenza. E poi il governo ne faccia ciò che vuole” di Loredana Di Cesare e Mauro Episcopo
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