Ho sempre pensato che l’Unione Europea dovesse contenere e difendere i principi essenziali della convivenza tra popoli diversi.
Ho atteso il palesarsi di personalità provviste di una visione ampia, capace di coniugare l’inarrestabile progresso tecnologico con l’esigenza arcaica, viscerale, di tutela dei più deboli. Nessun politico di tal fatta è giunto.
E allora, il crepitio schiamazzante degli interessi di un paese, si è mischiato a quello di un altro. Quanto rumore “al ribasso”.
Insomma Anna, direte voi, non sei un’ economista..!
Giusto. Ma questa corsa vorticosa verso un rimbambito “profitto” rappresenta l’involuzione della specie umana.
Oggi un anziano vestito di bianco è volato come una colomba e si è posato in mezzo alle cornacchie dei conti. E a loro ha parlato.
Una frase mi ha colpito. L’ho trovata stupenda nella sua ovvietà : il lavoro unge l’uomo di dignità.
Su questo concetto occorrerà non transigere.