Al trentaduesimo tentativo la Juventus segnò, indirizzando il girone. Tanti sono i tiri di cui i bianconeri hanno avuto bisogno per trovare il primo gol in trasferta in questa Champions League. Ma la botta di Llorente che apre la strada verso la vittoria per 2-0 sul Malmoe è più di una liberazione, perché mette una seria ipoteca sugli ottavi. Il poker dell’Atletico Madrid contro l’Olympiacos abbassa la pendenza del cammino per la squadra di Allegri: tra due settimane allo Juventus Stadium basterà non perdere per essere certi dell’accesso alla seconda fase.
Nella città di Zlatan Ibrahimovic cadono le paure e pure le statistiche. La Juventus non vinceva in trasferta da sei turni e aveva perso le ultime tre partite. A Malmoe ci sono voluti 49 minuti per piegare le resistenze svedesi, in buona parte concentrate nei guanti di Robin Olsen. Ancora una volta i bianconeri avevano visto murarsi ogni tentativo del portiere avversario. Era già successo in Grecia e sembrava che la maledizione potesse durare ancora. Perché dopo un timido avvio, la Juventus macina gioco senza soste. Nel giro di un quarto d’ora crea tre occasioni da gol. Apre una conclusione di Vidal dopo una sontuosa discesa di Lichtsteiner, di quelle che “ha arato la fascia” se non fosse che di prato ce n’è poco e di zolle brulle tante. Poi tocca a Marchisio, per due volte, ma il centrocampista sfiora solamente sull’invito di Pirlo – buona la sua partita – e poi vede sbarrarsi la strada da uno straordinario intervento del portiere che scaccia la sua conclusione sottomisura. È un accenno di quello che sarà l’avvio di secondo tempo.
In quattro minuti la Juventus – sempre più a suo agio nel 4-3-1-2 disegnato da Allegri, questa volta con Vidal sulla trequarti – spara numerose cartucce ma Olsen risponde con una batteria antiaerea. Cancella ancora Marchisio, poi Tevez. Ma subito dopo non può nulla sulla discesa di Llorente. Via paure e complessi. Come all’andata, passati in vantaggio, i bianconeri si sciolgono e giocano con personalità. Impiegano però oltre mezz’ora a mandare al tappeto l’avversario. Ci riesce Tevez, un altro che in trasferta ha sempre stentato, su suggerimento di Pogba dopo almeno quattro chiare occasioni fallite dai compagni, tra le quali un incredibile errore di Morata sotto porta.
Per fortuna nel mezzo la reazione del Malmoe, volenteroso ma povero tecnicamente, è sterile. Buffon deve intervenire solo su un tiro centrale di Adu, per il resto è ordinaria amministrazione. Anche nel primo tempo gli svedesi costruiscono, a parte un paio di sgroppate di Fosberg. Il pubblico si scalda solo per una trattenuta in area di Vidal su Halsti e nella coda della gara, quando protesta per un presunto fallo durante l’azione che porta al sigillo di Tevez e che costa il rosso a Johansson. Gol della certezza e che rende non fondamentale un grande intervento di Buffon su Rosenberg in pieno recupero. Porta imbattuta, vittoria ritrovata e vista sugli ottavi. La Juventus si sente più leggera e fa sul serio. Contro l’Atletico si capirà quanto.
Twitter: @AndreaTundo1