Le italiane di Champions League vengono fuori dal grande freddo con l’obiettivo ottavi alla portata. A portata di vittoria verrebbe da dire, perché le sfide giocate sul filo del 55° parallelo (Mosca e Malmoe) lasciano la possibilità a Roma e Juventus di superare i rispettivi gironi ma la certezza arriverebbe solo con la vittoria. Giocheranno in casa entrambe, e dunque hanno un supporto in più per continuare la loro storia nella competizione più prestigiosa. L’obiettivo è cambiare una storia avara di emozioni da Champions per le squadre italiane ma anche la “geografia” ha la sua importanza.
Sono 11 le squadre già qualificate: tre spagnole, tre tedesche, due inglesi, una francese, una portoghese e una ucraina. Non è più privilegio delle squadre italiane qualificarsi in anticipo e schierare le seconde linee nell’ultimo turno. Gli ultimi 90 minuti completeranno questo quadro continentale degli ottavi che attende le ultime 5 protagoniste. Fra i ballottaggi finali alcuni Paesi potrebbero fare poker, la Germania con lo Schalke 04, l’Inghilterra deve sperare nel Liverpool e nel Manchester City. Sporting Lisbona e Monaco andrebbero a puntellare la presenza di Portogallo e Francia mentre il Basilea spera di rappresentare la Svizzera anche nella top 16 così come l’Olympiacos la Grecia.
Italia e Russia al momento vivono l’incertezza di una presenza fra le migliori, addirittura con due squadre, con una sola ma anche con nessuna. Onestamente Zenit e Cska Mosca hanno bisogno di guardare agli altri per sperare, mentre noi italiani, con la Roma e la Juventus abbiamo il destino fra le mani. La Juventus piò ancora arrivare in testa al suo girone battendo con due gol di scarto l’Atletico Madrid già qualificato. Sogno possibile e auspicabile anche se per ritrovare un successo largo dei bianconeri su una big del calcio europeo occorre tornare indietro di oltre 2 stagioni quando, nel girone di qualificazione di Champions 2012/2013, i ragazzi di Conte vinsero 3 a 0 con il Chelsea. Una vittoria che oltre a scacciare gli incubi della qualificazione darebbe ulteriore sicurezza a una squadra che sembra finalmente aver digerito quell’imbarazzo da Europa che la affligge da qualche anno. La Juventus dovrà scendere in campo per vincere, se poi ci scappa il pari va bene lo stesso. Chissà che in questi giorni gli ex compagni scudettati con la Lazio, Nedved e Simeone, vorranno rimembrare al telefono quegli anni ruggenti.
Capitolo Roma: i giallorossi sono stati gelati dal gol di Berezutski che adesso devono battere un Manchester City grintoso e che sarà esaltato dalla rimonta sul Bayern. Altri calcoli sui pareggi meglio non farli perché i giallorossi sarebbero quasi certamente fuori e le coronarie dei tifosi non reggerebbero la tensione dei fatidici ultimi minuti. Se la Juve sembra aver trovato solidità e fiducia, il goal allo scadere subito a Mosca ha aperto qualche piccola crepa nelle convinzioni degli uomini di Garcia e forse anche nello spogliatoio. Speriamo che almeno la visita allo strip club la notte dopo la partita abbia scaldato i cuori congelati dei giocatori e ricompattato il gruppo. Altro tipo di calore, che sarà fondamentale sarà quello del pubblico dell’Olimpico che dovrà soffocare d’affetto Totti e compagni per accompagnarli agli ottavi. Il 9 e il 10 dicembre c’è da ridisegnare sul campo la geografia calcistica europea perché la storia italiana continui.