“Barbara D’Urso nella sua trasmissione ha toccato un punto che nessun essere civile può accettare. E questa è informazione? Lo è quella sulla vita degli altri che non possono difendersi, perché sono morti e che viene raccontata dal buco della serratura, profanando le famiglie e altre persone?”. Sono le durissime parole del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, a proposito del caso D’Urso, per il quale ha presentato un esposto-denuncia. Ospite de “La Zanzara”, su Radio24, Iacopino spiega le ragioni della sua decisione, scatenata dall’intervista della conduttrice di “Domenica Live” (Canale 5) a un presunto amante di Elena Ceste, la donna scomparsa e ritrovata morte lo scorso 24 gennaio nell’Astigiano. “Pensate alla figlia di Elena Ceste, ha solo 14 anni”, ammonisce il giornalista che parla anche di “vette di guardonismo“. “In quella trasmissione – prosegue – si sono oltraggiati i morti. Domani (oggi, ndr) verranno notificati a tutti i direttori di rete della Rai e di Mediaset dei richiami su come comportarsi secondo le nostre carte deontologiche”. Iacopino poi sottolinea: “La D’Urso è una signora che era iscritta all’Ordine dei giornalisti pubblicisti ed era stata sottoposta a procedimento disciplinare, perché faceva pubblicità, cosa che i giornalisti non possono fare. E’ andata via dall’Ordine, ma continua a far finta di essere giornalista, pur essendo consapevole che i giornalisti quelle regole le devono rispettare. Lei deve evitare di dire che è giornalista, di far credere di essere tale, parlando di ‘miei inviati’ o di testate giornalistiche”. E aggiunge: “L’intervista a Renzi? Anche in quel caso ci sono state proteste, in quel contesto non andava fatta. I politici vanno lì perché la D’Urso fa numeri e ascolto. Ma la vita dei nostri figli vogliamo farla regolare dall’audience?”. Il presidente dell’Odg, infine, risponde a un post pubblicato dal giornalista Pierluigi Battista su Facebook (“Tra Barbara D’Urso e l’Ordine dei giornalisti di fascistico conio, mille volte Barbara D’Urso”): “Dice così perché ha un conto personale, da quando voleva che io impedissi la presentazione di un libro di Angela Lano sulla Freedom Flotilla 1 nella sede dell’ordine dei giornalisti. E poi l’unica cosa che ha fatto il fascismo è il sindacato. L’ordine dei giornalisti lo ha fatto Gonella nel 1963” di Gisella Ruccia