Duecentocinquanta chilometri a Est di Bari sorge la nuova alba della tv italiana. In lingua albanese dopo la notte viene l’Agon, nome scelto da Francesco Becchetti per dimostrare al paese che si possono delocalizzare anche sogni, salotti e pailettes. Il canale sarà visibile dal 1 dicembre sul 33 del digitale terrestre, irradiato da Tirana. Un tempo le tv estere in lingua italiana ebbero la funzione di aprire una breccia nel monopolio del servizio pubblico, ora fuori confine si sperimentano nuovi condizioni di lavoro. Becchetti, imprenditore romano che ha fatto i soldi con la gestione dei rifiuti, fa ricorso a un modello semplice e efficace: basso costo della manodopera e volti di richiamo.
“Per far funzionare un progetto televisivo devi essere sostenibile. Abbiamo 400 giovani, molti albanesi, che lavorano tanto, sono felici e guadagnano più della media nazionale” ha detto per argomentare la prima condizione, per soddisfare la seconda ha presentato un elenco di nomi. Pupo, Lory Del Santo, Maddalena Corvaglia, Antonio Caprarica e Luisella Costamagna saranno le star della nuova emittente, assieme alla coppia di first lady composta da Simona Ventura e Sabrina Ferilli. La loro presenza nei modernissimi studi allestiti nella periferia della capitale albanese pare garanzia di un palinsesto nostalgia, cui “l’1% di share sta già stretto”.
Un investimento iniziale da 40 milioni di euro e la storia imprenditoriale di Becchetti, patron di un canale in lingua albanese che ricicla format Rai e Mediaset, spingono a concedere un margine di fiducia all’impresa. Nella sua concezione nazional-popolare della vita il nipote di Manlio Cerroni, ex monarca delle discariche romane, non poteva dimenticare il pallone. In estate, quando la creatura digitale prendeva forma nella sua testa, Becchetti comprò per 7 milioni di sterline il Leyton Orient, squadra dell’est londinese. Gli O’s al momento languono in terza serie, ma hanno dalla loro la gloria: il secondo club più antico della capitale inglese è stato fondato nel 1881 e può vantare tra i suoi tifosi vip re Edoardo VIII, riconoscente verso il tributo di sangue dei giocatori biancorossi nella Prima guerra mondiale.
Dalla prossima settimana lo spogliatoio del club diventerà il set di uno dei programmi di punta di Agon Channel: si chiamerà Leyton Orient e sarà condotto dall’ex direttore di Tuttosport Giancarlo Padovan con le opinioni di Nicola Berti, Fabio Galante e Fulvio Collovati. Oggi in tv poche cose funzionano come i talent e Becchetti intende esplorare le potenzialità del format fino alle estreme conseguenze. “I nostri autori sono alla continua ricerca di giovani promesse. Chiunque tu sogni di essere, dimostraci il tuo valore” si legge sull’homepage dell’emittente. Cantanti, attori, modelle, comici, concorrenti e showman: nessuno è escluso, compresi i bodyguard che saranno i protagonisti di un nuovo reality a cura di Maddalena Corvaglia. Leyton Orient proporrà “le avventure di un gruppo di giovani talenti italiani che tenteranno di entrare nella rosa ufficiale della prima squadra. Le passioni, le ansie, i segreti, i trionfi e le sconfitte dei nostri aspiranti calciatori, tutto senza censure”.
Le selezioni sono partite negli scorsi mesi con l’imperativo scenico di infoltire la colonia tricolore di Brisbane Road. Il capo allenatore del Leyton Orient è Mauro Milanese, ex difensore di Inter e Perugia, in campo scendono Gianvito Plasmati da Matera e l’ex nazionale azzurro Andrea Dossena. Obiettivo, prima ancora che la promozione in Championship fallita lo scorso anno, dare vita a un “docu-talent che dribbla qualunque paragone”. E pure i riferimenti ai predecessori: Campioni di Italia 1 e Giovani speranze di Mtv oltre a Being: Liverpool, dietro le quinte della tournée americana dei Reds del 2012. Lo stesso Leyton era già finito nelle inquadrature del documentario di culto Orient: Club for a Fiver. La stagione 1994-’95, quella narrata nella pellicola, non è la più esaltante nella storia della società: quell’anno i londinesi le persero quasi tutte e retrocessero. L’entusiasmo dei tifosi attorno alle telecamere e alle grafiche arancioni di Agon Channel per ora non corre il rischio di esondare.
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Agon Channel, col Leyton Orient il calcio di ‘sua maestà’ diventa talent show
Il proprietario del canale italiano d'Albania è anche presidente della seconda squadra più antica di Londra. Che sarà il protagonista assoluto di un nuovo programma in cui giovani talenti di casa nostra si sfideranno per far parte della rosa allenata dall'ex Inter Milanese
Duecentocinquanta chilometri a Est di Bari sorge la nuova alba della tv italiana. In lingua albanese dopo la notte viene l’Agon, nome scelto da Francesco Becchetti per dimostrare al paese che si possono delocalizzare anche sogni, salotti e pailettes. Il canale sarà visibile dal 1 dicembre sul 33 del digitale terrestre, irradiato da Tirana. Un tempo le tv estere in lingua italiana ebbero la funzione di aprire una breccia nel monopolio del servizio pubblico, ora fuori confine si sperimentano nuovi condizioni di lavoro. Becchetti, imprenditore romano che ha fatto i soldi con la gestione dei rifiuti, fa ricorso a un modello semplice e efficace: basso costo della manodopera e volti di richiamo.
“Per far funzionare un progetto televisivo devi essere sostenibile. Abbiamo 400 giovani, molti albanesi, che lavorano tanto, sono felici e guadagnano più della media nazionale” ha detto per argomentare la prima condizione, per soddisfare la seconda ha presentato un elenco di nomi. Pupo, Lory Del Santo, Maddalena Corvaglia, Antonio Caprarica e Luisella Costamagna saranno le star della nuova emittente, assieme alla coppia di first lady composta da Simona Ventura e Sabrina Ferilli. La loro presenza nei modernissimi studi allestiti nella periferia della capitale albanese pare garanzia di un palinsesto nostalgia, cui “l’1% di share sta già stretto”.
Un investimento iniziale da 40 milioni di euro e la storia imprenditoriale di Becchetti, patron di un canale in lingua albanese che ricicla format Rai e Mediaset, spingono a concedere un margine di fiducia all’impresa. Nella sua concezione nazional-popolare della vita il nipote di Manlio Cerroni, ex monarca delle discariche romane, non poteva dimenticare il pallone. In estate, quando la creatura digitale prendeva forma nella sua testa, Becchetti comprò per 7 milioni di sterline il Leyton Orient, squadra dell’est londinese. Gli O’s al momento languono in terza serie, ma hanno dalla loro la gloria: il secondo club più antico della capitale inglese è stato fondato nel 1881 e può vantare tra i suoi tifosi vip re Edoardo VIII, riconoscente verso il tributo di sangue dei giocatori biancorossi nella Prima guerra mondiale.
Dalla prossima settimana lo spogliatoio del club diventerà il set di uno dei programmi di punta di Agon Channel: si chiamerà Leyton Orient e sarà condotto dall’ex direttore di Tuttosport Giancarlo Padovan con le opinioni di Nicola Berti, Fabio Galante e Fulvio Collovati. Oggi in tv poche cose funzionano come i talent e Becchetti intende esplorare le potenzialità del format fino alle estreme conseguenze. “I nostri autori sono alla continua ricerca di giovani promesse. Chiunque tu sogni di essere, dimostraci il tuo valore” si legge sull’homepage dell’emittente. Cantanti, attori, modelle, comici, concorrenti e showman: nessuno è escluso, compresi i bodyguard che saranno i protagonisti di un nuovo reality a cura di Maddalena Corvaglia. Leyton Orient proporrà “le avventure di un gruppo di giovani talenti italiani che tenteranno di entrare nella rosa ufficiale della prima squadra. Le passioni, le ansie, i segreti, i trionfi e le sconfitte dei nostri aspiranti calciatori, tutto senza censure”.
Le selezioni sono partite negli scorsi mesi con l’imperativo scenico di infoltire la colonia tricolore di Brisbane Road. Il capo allenatore del Leyton Orient è Mauro Milanese, ex difensore di Inter e Perugia, in campo scendono Gianvito Plasmati da Matera e l’ex nazionale azzurro Andrea Dossena. Obiettivo, prima ancora che la promozione in Championship fallita lo scorso anno, dare vita a un “docu-talent che dribbla qualunque paragone”. E pure i riferimenti ai predecessori: Campioni di Italia 1 e Giovani speranze di Mtv oltre a Being: Liverpool, dietro le quinte della tournée americana dei Reds del 2012. Lo stesso Leyton era già finito nelle inquadrature del documentario di culto Orient: Club for a Fiver. La stagione 1994-’95, quella narrata nella pellicola, non è la più esaltante nella storia della società: quell’anno i londinesi le persero quasi tutte e retrocessero. L’entusiasmo dei tifosi attorno alle telecamere e alle grafiche arancioni di Agon Channel per ora non corre il rischio di esondare.
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
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Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.