Il messaggio è stato scoperto in un bagno. Il primo cittadino: "Questo episodio non camierà in nessun modo il mio impegno"
Una stella a cinque punte, simbolo delle Brigate rosse, sopra la scritta “Pisapia boia“. La minaccia al sindaco di Milano è apparsa su un muro di un bagno di un palazzo in via Bergognone, dove hanno sede alcuni uffici comunali. Il messaggio, scritto con un pennarello rosso e con la firma “W. Alasia”, è stato scoperto 24 ore dopo che Pisapia, in occasione della “Giornata della Legalità”, aveva denunciato di ricevere molte lettere di minaccia ogni settimana. “Questo episodio non cambierà in nessun modo il mio impegno per la città – ha commentato il sindaco – Rimarrà deluso chi crede così di frenare e la mia e la nostra volontà di migliorare giorno dopo giorno la città”. Al caso indaga ora la Digos. “Le minacce non ci fanno paura – ha detto Pisapia, che ha ricevuto la solidarietà del ministro della Giustizia Andrea Orlando – continuerò a girare per Milano tra i cittadini come faccio tutti i giorni”.
La firma fa riferimento alla “colonna Walter Alasia“, un gruppo di un centinaio di terroristi milanesi che realizzò una serie di attentati tra la fine degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta, tra cui quello a Indro Montanelli nel 1977. Tre anni dopo, la “colonna”, che prendeva il nome da un brigatista ucciso in uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine nel 1976, fu espulsa dalle Brigate rosse.
Anche se manca una rivendicazione ufficiale, è verosimile che la minaccia possa essere legata alla questione degli sgomberi delle abitazioni dell’Aler occupate abusivamente. Nelle ultime settimane le periferie milanesi stanno vivendo situazioni di tensione legate alle case popolari, sfociate spesso in scontri che hanno visto coinvolti i residenti, gli occupanti, membri di organizzazioni antagoniste e forze dell’ordine. Proprio nella serata di mercoledì, Pisapia si era recato a Quarto Oggiaro per portare la sua solidarietà a Fabio Galesi, il giovane consigliere di Zona 8 del Pd, più volte minacciato dalla famiglia di un 17enne, conosciuto come “il Pulce”, che compie regolarmente atti di vandalismo nel quartiere, dove sorgono numerosi alloggi popolari.