La escort barese che trascorse una notte con Berlusconi nel 2008, testimone nel processo che vede imputate sette persone, tra cui Giampaolo Tarantini e Sabina Began. L'accusa ha chiesto che agli atti venga acquisita la registrazione della notte di sesso con l'ex presidente del Consiglio
La vicenda dei festini organizzati nelle case di Silvio Berlusconi, quando era ancora presidente del Consiglio tra il 2008 e il 2009, torna in tribunale. Al processo a Bari sono sette gli imputati coinvolti – tra cui Gianpaolo Tarantini e Sabina Beganovic (in arte Began), la cosiddetta ‘ape regina’ delle feste organizzate dal Cavaliere – a cui si contesta a vario titolo l’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione della prostituzione. A loro si aggiungono anche Claudio Tarantini, Massimiliano Verdoscia, Pierluigi Faraone, Letizia Filippi e Francesca Lana. Secondo l’accusa dei pubblici ministeri Ciro Angelillis ed Eugenia Pentassuglia, tra il 2008 ed il 2009, 26 ragazze avrebbero partecipato a festini a luci rosse organizzati da Giampaolo Tarantini per imbonire Berlusconi e poterlo così convincere a mettere una buona parola che gli consentisse di fare affari con la protezione civile.
La deposizione di Patrizia D’Addario – E in tribunale è il giorno della deposizione della escort barese Patrizia D’Addario, che racconta “dopo anni” la sua verità e risponde alle domande delle parti, così come le altre testimoni citate all’udienza: Barbara Montereale e l’ex meteorina del Tg4 Chiara Guicciardi, che il 16 settembre 2009 raccontò agli inquirenti di aver partecipato a diverse feste nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio e, in una occasione, di aver trascorso la notte con lui. L’accusa chiede che agli atti del processo venga acquisita anche la registrazione della notte di sesso trascorsa con Berlusconi fatta dalla D’Addario.
La 47enne escort barese, durante le indagini, disse di aver partecipato, su richiesta di Tarantini, a due incontri nella residenza romana dell’allora capo del governo: la prima il 26 ottobre 2008 durante la quale, “nonostante le pressioni di Gianpaolo e del Presidente”, D’Addario rifiutò di trattenersi “oltre la cena”. La seconda, il 4 novembre 2008, la donna accettò di trascorrere la notte “da sola” con Berlusconi.
“Per tutta la notte – raccontò – mi sono intrattenuta con lui, consumando sia rapporti intimi che parlando ininterrottamente, nonostante io avessi sonno. Quella notte ricevetti la promessa di un suo interessamento per risolvere la mia questione edilizia a Bari (la costruzione di un residence, ndr), senza che io gli avessi in alcun modo accennato, poiché lui evidentemente era già informato”. Ma del residence, Berlusconi non si è mai interessato, fatto questo che portò D’Addario a denunciare sulla stampa lo scandalo a luci rosse.
In occasione della seconda serata, in cui si è consumato il rapporto sessuale, D’Addario ha precisato che “Berlusconi era stato inviato alla cena (in ambasciata) per l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca, ma il presidente declinò l’invito dicendo che aveva la febbre per stare con noi”. “Poco prima – ha aggiunto – aveva lasciato in tutta fretta il presidente Napolitano, sempre per raggiungere noi: me, Barbara Montereale, Lucia Rossini e Gianpaolo Tarantini“. “Quella sera – ha confermato – decisi di restare a Palazzo Grazioli. Berlusconi mi portò nella sua camera da letto dove il presidente, che mise la sua mano nella mia mano, mi spiegò che quel letto glielo aveva regalato Putin. Io registrai tutto quello che accadde con il mio telefonino: avemmo rapporti, parlammo a lungo e lui mi dedicò anche delle poesie. Mi disse che avrebbe cambiato la mia vita, che mi avrebbe aiutato per costruire il residence e aggiunse che gli uomini non erano tutti uguali”. “Andai via da Palazzo Grazioli poco prima delle ore 11 del giorno dopo, dopo aver fatto colazione con Berlusconi“.
In occasione del primo incontro, invece, “Tarantini mi ha dimezzato il cachet per la serata a Roma, prima di andare a palazzo Grazioli, da duemila a mille euro perché mi ero rifiutata di andare a letto con lo stesso Tarantini. E’ accaduto nell’hotel De Russie. Poi, se mi fossi comportata bene mi avrebbe dato il resto. Tarantini – ha proseguito – mi ha indicato anche come mi dovevo vestire per la serata prima di partire da Bari – ha aggiunto – ma io non ho obbedito: invece di tubino nero scollato, ho messo un tailleur. All’inizio non ci credevo che saremmo andati a palazzo Grazioli. In auto la sera eravamo tre ragazze e Tarantini”. La escort ha inoltre aggiunto che “per la prima cena a palazzo Grazioli nella stanza dove abbiamo cenato c’erano quasi tutte ragazze, pochi uomini, il presidente Berlusconi, Giampaolo Tarantini e il musicista. Le ragazze erano tutte svestite, alcune senza slip. Forse l’unica vestita ero io”.
Ha inoltre spiegato che “Tarantini prima della cena a palazzo Grazioli mi disse che Berlusconi era molto generoso, che non bisognava chiedergli niente e che era lui a regalare buste contenenti dai 5 ai 10 mila euro”. La teste, che è anche parte civile al processo, ha aggiunto che Berlusconi fu “molto gentile e galante” e mostrò di sapere subito qualcosa della sua vita, in particolare, l’ex premier ha detto che “avevo sofferto molto per gli uomini nella mia vita. Berlusconi disse davanti a tutti che gli uomini non sono tutti così. Mi strinse forte, mi accarezzò la mano”. D’Addario ha detto di essere stata un po’ infastidita dal fatto che Berlusconi avesse parlato davanti a tutti del suo passato. Inoltre ha spiegato che Tarantini, nonostante le insistenze dell’imprenditore barese, “si era arrabbiato molto” più di una volta per la decisione della donna di non rimanere quella notte a palazzo Grazioli e che sostanzialmente si trattava di “una brutta figura” e di un’occasione sprecata.