C’è da togliere uno strano microfono piazzato in casa di Gianfranco Rotondi. Il deputato di Forza Italia sostiene d’essere spiato e prima ancora di sporgere denuncia alle forze dell’ordine racconta i suoi sospetti su Twitter, perché “non importa, la nostra è una vita in streaming”, dice. In sostanza, tutti devono sapere. Anche a ridosso dell’atteso Ufficio di presidenza di FI svoltosi mercoledì sera, occasione per contarsi, siglare alleanze e regolare i conti tra le correnti. E la versione del politico campano è riassunta in un tweet lanciato martedì sera mentre era in viaggio. In 140 caratteri scrive: “Sono in treno, mi chiama mia moglie, m’informa di un microfono aperto in casa. Le ho detto ‘denunzio domani, così stasera non dormite soli’”. Rotondi e consorte, dunque, sospettano che qualcuno li stia spiando da tempo. Ci ride sopra fino a un certo punto l’ex ministro del governo Berlusconi: “Il tweet è scherzoso ma la denuncia la presenterà sicuramente. Se l’impressione di mia moglie è fondata, chiedo la bonifica da parte della Questura”. Ma qual è l’impressione della consorte di Rotondi? Lo racconta lo stesso Rotondi al ilfattoquotidiano.it, mentre è in corso l’Ufficio di presidenza di Forza Italia a Palazzo Grazioli: “Mia moglie ha udito nell’ambiente una sorta di microfono aperto che diffondeva la voce di due uomini che parlavano. Il suono era simile a quello di una radio accesa. Mi ha detto: ‘Che faccio?’. Le ho risposto: ‘Che te ne frega. Denunciamo la circostanza per avere la bonifica in casa”. Senza mostrare particolare stupore, tra il serio e il faceto, Rotondi aggiunge: “Sono cose che accadono. Una volta a piazza del Gesù (sede storica della Dc, ndr) trovammo ben 15 microfoni”. Rotondi non ha particolari indiziati anche se racconta di vertici politici avvenuti di recente nella sua abitazione? “Non posso mettere la mano sul fuoco ma a casa sono avvenute diverse riunioni politiche e tra le tante persone che ho visto, può esserci qualcuno poco leale. E’ passata tanta di quella gente” di Loredana Di Cesare
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