La kermesse è aperta fino al 30 novembre. Un appuntamento interamente dedicato al “cibo degli dei”, da scoprire, da ammirare, da conoscere ma soprattutto da gustare: la nostra guida
A Torino, si sa, sono tutti puzzle per il cioccolato, come recita il claim dell’edizione numero undici di Cioccolatò, la rassegna interamente dedicata all’alimento più goloso e “peccaminoso” che ci sia: dieci giorni, dal 21 al 30 novembre, in cui immergersi idealmente – se non fisicamente, ma solo per pudore – nel cioccolato in ogni sua forma. E questo grazie ad un numero imprecisato di eventi, che hanno come cornice la splendida piazza San Carlo: itinerari del gusto che permettono di scoprire l’affascinante storia del “cibo degli dei” e la tradizione dei ciocolatè torinesi (con il CioccolaTour di venerdì, sabato e domenica), ma anche percorsi guidati per ammirare le bellezze della città, cooking show, laboratori per grandi e piccini. Perché, come si dice, anche l’occhio vuole la sua parte.
Ma quando si tratta di cioccolato, per stuzzicare l’intelletto vogliamo che sia soddisfatto soprattutto un altro senso, il gusto. E per fortuna Cioccolatò questo non l’ha dimenticato: ricchissimo e di alta qualità è infatti il programma delle degustazioni guidate (rigorosamente gratuite), esito e allo stesso tempo sintesi di tutto il mondo che sta dietro a questa grande tradizione dolciaria. Tutti i giorni alle 15 al Polo Cioccolato è possibile partecipare all’appuntamento con il Gianduiotto Caffarel, piemontese DOC, anzi IGP, come la nocciola che utilizza. Sabato 29 alle ore 12 è invece la volta di Cioccolato & Co. Matrimoni impossibili: i prodotti tipici della provincia di Torino incontrano il cioccolato in un ardito connubio di sapori. Sale la gradazione alcolica con Birra artigianale & Cioccolato, accostamento “selvaggio” ma per niente rozzo suggerito alle 18 di domenica 30 novembre in piazza dei Mestieri. Sabato e domenica alle ore 19.00 poi c’è l’assaggio del Baileys Chocolat Luxe, da gustare in abbinamento alla panna fresca della Centrale del Latte.
Ai maestri delle aziende che hanno fatto la storia del cioccolato piemontese è dedicata una particolare sessione di degustazioni: tutti i giorni tranne il sabato incontri ravvicinati con Arriba by Domori, che ha elaborato uno speciale codice per assaporare il cioccolato; giovedì 27 tocca a Venchi, sabato 29 e domenica 30 appuntamenti con Odilla Chocolat, Pasticceria Pfatisch, Pastiglie Leone e Stroppiana. Per lasciarsi letteralmente “trasportare” dal gusto c’è poi il Gusto Tram, che sabato 29 sera offre un curioso tour di 2 ore che si conclude con una Cena con effetto speciale al cioccolato. Domenica 30 infine, per sentirsi un po’ meno in colpa dopo tanto mangiare, non manca l’assaggio solidale con Quando il cioccolato fa del bene, evento a favore della Fondazione Piemontese per la ricerca sul Cancro Onlus.
Ecco il senso del degustare: un morso, un sorso e tutto appare chiaro. In un attimo si comprende la storia, si rivivono gli aneddoti, si coglie la complessità della lavorazione e si ripercorre a ritroso tutta la filiera. E sì, ne vale davvero la pena.
di Stefano Padoan