Dai presentimenti dello scorso campionato, alla conferma di questo inizio di stagione: è Simone Palombi la nuova promessa del calcio in casa biancoceleste. Una vita passata a tifare e difendere questi colori, una carriera che non vede altra strada se non quella con la maglia della Lazio indosso.
Fin da piccolo Simone fece subito parlare di sé per abilità tecniche e un atteggiamento mentale da veterano. Proprio per questo motivo, è stato impiegato spesso in categorie superiori rispetto alla sua età e altrettanto spesso ha dimostrato di essere all’altezza e di avere qualità importanti, soprattutto quando si tratta di metterla dentro. Esordienti, Giovanissimi, Allievi e Primavera: tutti campionati che hanno conosciuto il fiuto del gol di questo ragazzo e tutti, ovviamente, in maglia biancoceleste.
Paragonabile ad un illusionista per la sua straordinaria capacità di scomparire e riapparire davanti alla porta, con conseguente sgomento delle linee difensive avversarie (il suo pubblico) e un senso della posizione comune a pochi, specie alla sua età. Una maturazione per il 18enne originario di Tivoli, che prosegue inarrestabile, complice il buon lavoro del mister Simone Inzaghi e di tutto il settore giovanile della Lazio, capace di creare in pochi anni un capiente serbatoio di talenti da lanciare in prima squadra.
Palombi nasce e gioca subito da prima punta, ma col tempo si è adattato benissimo anche al ruolo di attaccante esterno nel 4-3-3 di Inzaghi, con Tounkara e Oikonomidis (altri due promettenti aquilotti) a completare l’attuale reparto offensivo della Primavera. Lesto nel leggere le azioni d’attacco e ad aggredire gli spazi. Forse è ancora un po’ leggero dal punto di vista fisico, ma ha nel colpo di testa, la sua arma migliore. Chiedete al giovane Fabrizio Alastra, promettentissimo portiere rosanero, che 2 volte su 3, si è visto trafiggere dalle incornate dall’illusionista Palombi, durante l’ultima giornata di campionato, completamente libero da marcature, non solo per il blackout della difesa siciliana, ma soprattutto grazie alla sua destrezza nel liberarsi e andare indisturbato alla conclusione (il terzo gol, esempio di furbizia).
La Lazio crede fortemente nelle qualità di questo ragazzo e lo ha fatto capire facendogli firmare a Luglio il suo primo contratto da professionista con scadenza nel 2017 e lasciandolo maturare ancora per un anno sotto l’occhio vigile e l’esperienza di mister Inzaghi – uno che di fiuto del gol se ne intende – sperando possa arrivare presto sotto ai riflettori dell’Olimpico.