La denuncia delle associazioni Arci Solidarietà e Cooperativa Eureka. I gruppi di estrema destra avrebbero bloccato gli ingressi di alcuni istituti della periferia nord della capitale. Il Campidoglio: "Gesto vile". Blocco studentesco: "Accuse prive di fondamento"
“Militanti di CasaPound e Blocco Studentesco hanno impedito a bambini e ragazzi rom l’accesso a scuola“. L’episodio, avvenuto a Roma, è stato denunciato dalle associazioni Arci Solidarietà e dalla cooperativa Eureka, entrambe attive nel territorio per l’integrazione dei bambini di ogni etnia. Secondo quanto ricostruito dalle associazioni, i militanti di estrema destra avrebbero bloccato l’uscita del campo di via Cesare Lombroso, nella periferia nord della Capitale, mentre bimbi e ragazzi si apprestavano ad andare a scuola. Secondo il racconto dei testimoni i manifestanti hanno creato una situazione di paura, impedendo di uscire a circa 200 persone che ci abitano, tra cui 90 bambini che dovevano andare a lezione. La stessa scena si sarebbe ripetuta poi davanti ad altri istituti della stessa zona in cui sono iscritti i rom. Il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare. Il Campidoglio ha condannato l’accaduto: il vicesindaco Luigi Nieri ha parlato di “atto vergognoso“, mentre l’assessore alla Scuola Alessandra Cattoi ha definito il gesto “vile“. I militanti del “Blocco”, però, hanno smentito l’accaduto: “Si tratta di accuse prive di fondamento“.
Circa 500 esponenti del Blocco studentesco – associazione giovanile di estrema destra legata a CasaPound – avevano manifestato proprio in via Cesare Lombroso, in una zona vicina a un campo nomadi, portando uno striscione in cui si leggeva “Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono”. In una nota i militanti hanno spiegato di aver organizzato la manifestazione “per rispondere con forza alle provocazioni di alcuni esponenti di etnia rom, che nei giorni scorsi avevano lanciato dei sassi all’indirizzo di alcuni studenti italiani che frequentano gli istituti del quartiere”. “Non siamo disposti a subire in silenzio questo tipo di prepotenze“, ha dichiarato il responsabile nazionale Fabio Di Marino. “Ci troviamo di fronte ad un episodio di estrema gravità – ribatte l’Arci – è ormai evidente che il clima da ‘caccia alle streghe‘ che si respira nella nostra città, alimentato da cattiva informazione e sfruttato da uno squallido opportunismo politico, non possa più essere sopportato”. Le associazioni di destra smentiscono le accuse di “provocazione”: “La manifestazione – ha spiegato Di Martino in una nota– si è svolta davanti agli istituti, non davanti al campo rom che sfortunatamente, per miope scelta non nostra né degli studenti, dista qualche centinaio di metri. Non abbiamo bloccato l’uscita del campo né tanto meno messo a repentaglio la sicurezza di chicchessia”. Secondo quanto riportato dal sito del Messaggero, non sarebbero stati i militanti di Casapound a bloccare l’uscita dei bambini dal campo di via Lombroso, ma gli stessi vigili urbani, vista la situazione di tensione che si era creata fuori dalla scuola.
Per il vicesindaco Nieri “quanto denunciato da Arci ed Eureka è un fatto grave e vergognoso: qualcuno sta cercando di alimentare tensioni e paure nella nostra città, e non solo, con l’obiettivo di strumentalizzare la sofferenza e il disagio causati da una crisi durissima”. Il deputato del Pd Maria Coscia ha presentato sull’accaduto un’interrogazione al Ministro degli Interni Angelino Alfano sollecitando “misure urgenti per fare in modo che non si ripetano più gesti in chiara violazione della Carta Costituzionale”.