Continua a scendere la fiducia nel governo Renzi. Secondo i dati elaborati dall’Istituto Ixè per Agorà, l’esecutivo gode ora della fiducia del 39% degli italiani, contro il 41% registrato la scorsa settimana. Cresce, tra gli elettori, la percentuale del non voto, che passa dal 35,9% al 38,2%, confermando il clima di sfiducia nei confronti della classe politica evidenziato dalle regionali in Calabria ed Emilia Romagna, dove si è registrato un astensionismo record. Chi ha avuto un buon risultato dall’ultima tornata elettorale è sicuramente la Lega di Matteo Salvini, che, con un incremento di due punti rispetto all’ultima rilevazione, passa al 24% nell’indice di gradimento dei leader, attestandosi al terzo posto dietro al premier, col 43%, e al presidente Napolitano (39%), in una classifica in cui Berlusconi, con il 16%, ha superato di un punto Grillo, in calo dopo gli scontri interni al Movimento 5 stelle che ha portato a altre due espulsioni dei parlamentari Artini e Pinna. A questo proposito il 22% degli elettori M5S intervistati concorda con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che qualche giorno fa aveva dichiarato: “Gli italiani sono stufi anche di noi”.
Il partito del non-voto
L’astensionismo ha dominato le ultime regionali: solo il 43,8% degli elettori calabresi si è recato alle urne, mentre in Emilia Romagna i votanti non hanno neanche superato il 38%. Ixè ha interrogato questi ultimi sulle ragioni dell’astensione. Il 48% degli intervistati ha spiegato di non essersi recato alle urne a causa di una sfiducia complessiva nella politica. In totale, oggi si asterrebbero dal voto nazionale il 38,2 per cento degli italiani.
I partiti: cresce ancora la Lega
Il sondaggio Ixè mostra una discrepanza tra la fiducia nel leader e quella nel partito. Dopo l’ottimo risultato nelle elezioni regionali in Emilia Romagna, la Lega Nord continua a crescere nelle intenzioni di voto, attestandosi al 9,4% (+0,4%). Le percentuali dei partiti rimangono pressoché stabili, con il Pd che resta nettamente in testa nei sondaggi con il 38%, seguito dal Movimento 5 stelle, al 19,6 e da Forza Italia, con il 14,8%. Non stanno influendo quindi i problemi interni ai primi tre partiti, che hanno visto accentuarsi nell’ordine le polemiche tra i renziani e l’ala sinistra del Partito democratico sulla votazione del Jobs act, le divisioni tra i grillini e le critiche a Berlusconi da Fitto e altri esponenti di Forza Italia. Nelle intenzioni di voto per gli altri partiti Sel è al 3,7% (+0,2), Fratelli d’Italia al 3,2% (-0,2), Ncd al 2,6% (-0,2), Prc al 2,1% (-0,1), Udc al 1,8% (-0,1), Verdi al 1,2% (-0,2), Scelta civica allo 0,2% (+0,1).
Il sondaggio Swg. Secondo un altro sondaggio realizzato da Swg, invece, il Partito democratico perderebbe 0,5 punti rispetto alle intenzioni di voto della scorsa settimana e si attesterebbe al 38,5%. Il dato più rilevante è però il boom della Lega, che in una settimana sale dal 9.2 all’11.8%. Continua la discesa del Movimento 5 stelle, che in questa rilevazione è dato al 17.8%, perdendo ben 2 punti. Forza Italia è data al 14,2% in calo di un punto e mezzo.