Il governatore voleva abbandonare la competizione per scegliere il candidato alle prossime regionali perché contrario al tandem Emiliano-Udc. Ma le polemiche sembrano solo rinviate, Introna (Sel): "Alleanza con centristi? Se ne riparlerà"
La crisi è rientrata. Almeno per il momento. Il centrosinistra pugliese, dopo le ore tesissime vissute ieri e culminate nella decisione del governatore Nichi Vendola di ritirare il suo candidato dalle primarie di domani (domenica 30 novembre), torna a confrontarsi nel chiuso di una stanza. L’esito dopo un’ora di confronto – con un accordo già evidentemente preso nella tarda serata di ieri – è racchiuso in un documento che conferma l’appuntamento con i gazebo e l’intenzione di proseguire sulla stessa strada. E il problema della tanto discussa alleanza con l’Udc? “Se ne riparlerà” risponde lapidario il presidente del Consiglio Onofrio Introna lasciando intravvedere che il peggio non è assolutamente passato. “Chiedo scusa a tutti i pugliesi” ha tenuto a dire il presidente. E sono le uniche scuse arrivate. Perché di quelle che Vendola si aspettava da Emiliano non c’è traccia.
Ma è bastata la firma del segretario regionale del Pd e candidato alle primarie per la presidenza della Regione in calce al documento unitario, per convincere il governatore a non mandare all’aria tutto perché è “la dimostrazione che il centrosinistra non è del singolo ma è di tutti”. È Dario Stefàno, candidato di Sel e Puglia in Più, a spiegare nel dettaglio perché non si è portata avanti la scelta di rompere la coalizione: “La scelta spetterà ai pugliesi. Il voto di domani chiarirà se la Puglia si riconosce in un modello di centrosinistra autentico, vero, oppure se preferisce imbarcarsi sul rischio di un prodotto geneticamente modificato. L’Udc ha dichiarato di venire con noi solo perché non vogliono stare più a pane e acqua – chiude Stefàno – gli alleati si scelgono per altri valori”. Per Guglielmo Minervini lo “spettacolo poco edificante” delle scorse ore è frutto di “due personalità – e relative forze politiche – che hanno trasformato le primarie in una sorta di scontro muscolare tra due persone”. Ecco perché occorre andare “oltre i leader”. Sceglie la via diplomatica, invece, Michele Emiliano, per il quale tutto ciò è segno di un centrosinistra trasparente e aperto ad ogni ragionamento. “Sosterremo Vendola e la sua amministrazione sino alla fine – assicura – ma ora tutti a votare”.
Ma dal quartier generale di Dario Stefàno, Vendola non ha per l’ex sindaco le stesse rassicuranti parole. “Il problema principale della tenuta dei numeri della maggioranza in Consiglio regionale è nel Pd. Io all’Udc chiedo solo sostegno per provvedimenti importanti ma in qualità di oppositori responsabili”. Fatto sta che il vero problema riguardo l’alleanza con lo Scudo crociato è che il partito di Casini presto condividerà spazi e percorsi con il Nuovo Centrodestra. “Io in alleanza con Massimo Cassano? – chiude Vendola – È roba da romanzo di Stephen King”. Domani, comunque, dalle 8 alle 22 si vota nei 289 seggi allestiti in tutta la regione. Le polemiche sono rimandate a lunedì.