Una giustizia civile più snella, un alto tasso di occupazione e più posti negli asili nido. Ma anche una sanità sopra la media, pochi divorzi rispetto al numero di famiglie e una popolazione mediamente giovane. Non avrà vinto il titolo di Capitale europea della cultura ma secondo la classifica stilata dal Sole 24 Ore è la provincia d’Italia in cui si vive meglio, Ravenna, la città dei mosaici dell’Emilia Romagna. E il segreto del suo successo è soprattutto legato alla qualità dei servizi. Rispetto alle altre provincie del Belpaese, infatti, l’entroterra che fa capo alla città d’arte ha ottenuto un buon punteggio in 4 delle 6 categorie esaminate dall’indagine (per un totale di 36 indicatori valutati): tenore di vita, affari e lavoro, servizi e ambiente, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. E a consegnare alla città la medaglia d’oro di ‘paradiso’ italiano con 600 punti totalizzati è soprattutto la terza categoria.
Secondo la classifica, che vede anche altre 3 provincie dell’Emilia Romagna nella top 10, cioè Modena, al terzo posto, Reggio Emilia al quinto (entrambe in salita rispetto al 2013), e Bologna al settimo, da terza che era un anno fa, infatti, Ravenna eccelle a partire dalla sanità. A dimostrarlo è il tasso di emigrazione ospedaliera inferiore al 3%, quando la media nazionale è del 9%. Ma un buon punteggio la provincia l’ha ottenuto anche per quanto riguarda l’aspettativa di vita dei suoi abitanti. Elevata, poi, è la disponibilità di asili nido rispetto all’utenza potenziale, il doppio della media nazionale, così come è alto l’indice di smaltimento delle cause civili, cioè 52 rispetto al 38 a cui si ferma l’Italia, mentre basso è il numero di divorzi rispetto alle famiglie del ravennate.
Bene, poi, anche il punteggio raggiunto dalla città dei mosaici per quanto riguarda la macroarea ‘Tenore di vita’, che comprende il valore aggiunto pro capite, il patrimonio familiare medio, l’importo mensile delle pensioni, i consumi per famiglia, l’inflazione e il costo delle abitazioni. I prezzi delle case, infatti, a Ravenna sono più bassi rispetto al resto della penisola, mentre patrimoni e pensioni sono più alti, fattore che incide su consumi attestati in positivo, cioè d’importo superiore alla media nazionale.
A contribuire al primo posto di Ravenna, che in passato era già salita sul podio senza mai riuscire vincere, poi, è anche la categoria ‘Affari e lavoro’: con una popolazione (oltre 384mila abitanti, più del 12% immigrati regolari, una delle percentuali più alte d’Italia) che vanta un’ottima presenza di giovani, la provincia, nona per il numero di anni dedicati dalle nuove generazioni allo studio, vanta un buon tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni (67%), un ottimo rapporto tra impieghi e depositi, e un discreto numero di imprese giovanili, intese come realtà produttive gestite da ragazzi di un’età compresa tra i 18 e i 29 anni. Per quanto riguarda, invece, le categorie ‘Tempo libero’ e ‘Ordine pubblico’, Ravenna non passa l’esame. Se rispetto al 2013 la prima delle due macroaree dimostra punteggi simili, calcolati sulla base del numero di librerie, bar, ristoranti e cinema rispetto alla popolazione residente, alla copertura della banda ultra larga e alla sportività dei suoi abitanti, infatti, la provincia crolla al 103° posto (e in peggioramento rispetto a un anno fa) per quanto riguarda furti, rapine e borseggi.
Un bilancio comunque positivo, quello della terra dei mosaici rispetto alla media nazionale, ma che per il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, è più che altro “un punto di partenza”: “Il merito di questo risultato è dei cittadini di Ravenna di tutta la provincia, e spero sia un’iniezione di fiducia per il nostro territorio – spiega a ilfattoquotidiano.it – tuttavia, per quanto mi riguarda, nessun trionfalismo, ma anzi intendo considerarlo come una spinta a lavorare meglio. La scelta di non arretrare, come Comune, né sulla spesa sociale, né sulla sanità, nonostante i tagli imposti alle amministrazioni, ci ha premiati, ma i nodi su cui intervenire non mancano”. Come la crisi, fattore che non è emerso dall’indagine ma che incide sul benessere del territorio. E poi c’è la questione sicurezza, che per Matteucci “è prioritaria”: “La classifica non considera il fatto che siamo una città turistica, per cui d’estate la popolazione aumenta, tuttavia soprattutto i furti negli appartamenti sono aumentati, e con la Questura ci attiveremo subito per gestire al meglio la situazione. Non sarebbe responsabile, del resto, non prendere questa vittoria come uno stimolo a rimboccarsi le maniche su questi temi molto importanti che riguardano la vita quotidiana dei nostri cittadini”.