Si apre oggi un dicembre caldo con lo sciopero del pubblico impiego della Cisl. All’insegna dell’hashtag #ioscioperoperilcontratto, si fermano i lavoratori statali della sanità, della scuola, dei servizi pubblici locali, dell’università e delle ricerca, per protestare contro il mancato del rinnovo del contratto, ormai bloccato da cinque anni, e la riforma avviata della Pubblica Amministrazione.
Un centinaio di persone sono già in piazza, davanti a palazzo Montecitorio a Roma, per partecipare al sit in. Mentre la piazza inizia a riempirsi, sono già tante le bandiere del sindacato e i palloncini verdi con stampato lo slogan. “Le mobilitazioni della Cislnon saranno solo un momento di protesta civile ma – aveva spiegato il segretario generale, Annamaria Furlan – anche di proposte per cambiare il Jobs act e la legge di Stabilità, per sollecitare un confronto costruttivo con il Governo, le istituzioni locali e le altre parti sociali. Noi facciamo solo sindacato”, aveva sottolineato, per prendere le distanze da Cgil e Uil che il 12 dicembre si fermeranno per uno sciopero generale. “Le iniziative di natura politica, tantomeno la fiammata di uno sciopero generale di una giornata, non sono oggi la strada giusta per affrontare la crisi del Paese”.
Quella di oggi è la prima di una serie di proteste che interesseranno diversi settori nel mese di dicembre: a parte lo sciopero generale di venerdì 12, con astensione dal lavoro e manifestazioni pubbliche su tutto il territorio, il 9 dicembre si fermeranno i giudici onorari dei tribunali aderenti a Federmot e i lavoratori di Poste di Cobas, Cub e Usb. L’11 sera inizia lo sciopero della divisione Cargo di Trenitalia, mentre il 12 si asterranno dal lavoro anche i dipendenti del comparto trasporti. Il 15 niente udienze per l’unione nazionale dei giudici di Pace, mentre il 16 sono 4 le ore di fermo per il personale turnista di Enav.