Il lungometraggio che racconta il patto Stato-mafia oltre il cinema: iniziative "dal basso" per organizzare le proiezioni nelle città
Il 14 novembre “La trattativa” di Sabina Guzzanti è arrivato in Parlamento. Poi, non si è più fermato perché a chiedere le proiezioni, al di fuori circuito cinematografico, sono i cittadini. Singoli, scuole e associazioni che, da Nord a Sud, vogliono vedere il film, uscito il 2 ottobre 2014 sugli schermi italiani e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, che racconta il patto Stato-mafia, le stragi degli anni Novanta e i rapporti tra la politica e Cosa Nostra.
“Vedere #LaTrattativa in Parlamento – scrive la regista su Facebook – ha scatenato tante energie, tanta commozione”. Il video della proiezione in Parlamento in cui Guzzanti parla del film, infatti, è stato condiviso da oltre 15mila persone, con più di due milioni di visualizzazioni. Poi spiega per quale motivo ha deciso di dare il via all’iniziativa dal basso: “Nel dibattito sono andata a braccio e mi hanno detto: ‘Se gli italiani vedessero questo film, comincerebbero ad aprire gli occhi. Capirebbero chi sono i nostri veri nemici’. Per questo – prosegue – raccolgo con entusiasmo le vostre tante richieste di riportare il film nelle sale. Sarà molto difficile, ma non possiamo lasciare il nostro Paese a chi lo sta distruggendo”.
Dunque, si può portare la proiezione dentro le scuole e i cinema della propria città. Nel primo caso è possibile inoltrare la richiesta compilando questo form, per gli altri – continua su Facebook Guzzanti – “è leggermente più complicato: bisogna garantire al proprietario del cinema dove abitate che glielo riempiamo un giorno o più giorni. Quindi bisogna che facciate dei gruppi dalle 150 persone in su”. E’ nato ad hoc anche il gruppo La Trattativa continua e come singoli cittadini, è possibile anche compilare questo modulo. “Al raggiungimento di 300 persone per singola città – dice la regista – contatterò i proprietari dei cinema per chiedere la loro disponibilità a proiettare il film”.