Il manager accetterà l'incarico proposto dal premier, che recentemente ha accompagnato in Australia. Farà da raccordo tra l'esecutivo e l'imprenditoria privata. Lavorerà su Ilva, agenda digitale e sistema bancario
Andrea Guerra sarà consigliere personale di Matteo Renzi. Come riporta il Corriere della sera del 3 dicembre, l’ex amministratore delegato di Luxottica ha deciso di accettare la proposta del governo di fare da ponte con gli imprenditori privati, italiani e stranieri. Sfruttando le sue conoscenze dei meccanismi aziendali e nel mondo della finanza internazionale, suggerirà all’esecutivo eventuali soluzioni per ovviare a cambiamenti e complicazioni del mondo del business. Ora si attende solo il decreto della presidenza del consiglio per la nomina ufficiale. Il suo incarico, tecnicamente di “consigliere strategico” del premier, sarà gratuito e prevede la sua presenza a Roma almeno una volta a settimana. Guerra lavorerà con ogni probabilità sui dossier più urgenti sui tavoli di Palazzo Chigi, relativi all’ipotesi di statalizzazione dell’Ilva, all’utilizzo delle risorse, all’agenda digitale e al sistema bancario.
Per il manager classe 1965, “si profila un incarico abbastanza nuovo e originale per il nostro Paese”, nota il quotidiano milanese aggiungendo che “Guerra non dovrebbe occuparsi di macroeconomia o questioni sociali. Anche se le modalità dell’arruolamento sono tali che sarà una figura destinata ad evolversi. Modalità che, peraltro, in un’Italia dove si ama parlare molto e fare poco sul tema del conflitto di interessi, faranno discutere e che provocheranno più di qualche alzata di sopracciglia. Anche perché Guerra sembra deciso a non abbandonare del tutto la sua carriera”.
Ma senza fretta. Tra buonuscita e azioni premio il manager ha incassato circa 46 milioni di euro alla fine del suo rapporto decennale con Luxottica lo scorso settembre, avvenuta a causa di divergenze sul governo societario con il fondatore del gruppo, Leonardo Del Vecchio, dopo aver portato l’azienda a più di 7 miliardi di ricavi. In questi tre mesi gli sono arrivate diverse offerte, tra cui quelle di Adidas e Lvmh, gruppo leader nel marchio del lusso. Adesso Guerra deve decidere se accettare l’incarico, per evitare eventuali conflitti di interesse qualora scegliesse di legarsi a qualche azienda del suo settore. Durante l’ultima convention dei renziani aveva scherzato: “La scorsa volta che sono venuto alla Leopolda avevo un lavoro, oggi non ce l’ho e spero di trovarlo”.
Milanese con un passato da amministratore delegato in Merloni-Indesit, Guerra ha recentemente accompagnato Renzi durante il G20 in Australia, ma lo stretto rapporto tra i due esiste già da quando il premier era sindaco di Firenze, tanto che il manager è stato anche tra i protagonisti delle ultime Leopolde ed era stato indicato tra i favoriti per ricoprire l’incarico di ministro dello Sviluppo economico. “Sono sereno e felice e rimango a fare il mio lavoro in questa bella azienda – rispose, riferendosi a Luxottica. – Auguro tutto il bene possibile al nuovo governo che nascerà. Io personalmente, insieme a Luxottica, faremo sempre di tutto per contribuire alla evoluzione positiva del nostro Paese”. Solo sette mesi dopo sono emerse le frizioni interne al gruppo che lo hanno portato a tornare sul mercato.